Lo sviluppo del parcheggio di Volandia divide il Consiglio comunale

La sua realizzazione è prevista su un terreno ad uso agricolo e, pertanto, richiede un permesso di costruzione in deroga

parcheggio volandia

Lo scorso 29 marzo il museo di Volandia ha presentato i suoi progetti di espansione per fare del polo museale uno dei principali punti di attrazione e ambire al mezzo milione di visitatori entro il 2030, investendo 10 milioni di euro.

Al centro di quel piano c’è anche la costruzione di un parcheggio da 50mila metri quadrati per ospitare 1500 posti auto. «Considerando che ci sono giornate in cui abbiamo già oggi 5000 visitatori ci serve un parcheggio in grado di contenerle tutte – aveva spiegato il presidente Marco Reguzzoni -. Quindi vogliamo realizzare un parcheggio da condividere con SEA per i dipendenti dell’aeroporto e se ci arriveranno tutte le autorizzazioni in tempo lo realizzeremo entro luglio, quando chiuderà Linate».

La realizzazione del parcheggio, però, è prevista su un terreno ad uso agricolo e, pertanto, richiede un permesso di costruzione in deroga al Comune di Somma Lombardo. Un’ipotesi che non convince completamente la maggioranza sommese e verso la quale il consigliere comunale Pd Francesco Calò ha espresso tutti i suoi dubbi: «lo strumento della deroga non è quello corretto per fare un’operazione come questa – ha spiegato il consigliere – perché non ci sono i requisiti di pubblica utilità. Per il via libera nel modo corretto è necessario passare da un accordo di programma. Altrimenti l’operazione potrebbe costituire un precedente che qualunque altro parcheggiatore potrebbe impugnare».

«Volandia non ha chiesto un cambio di destinazione d’uso, ma solo un uso consentito dalla normativa vigente – aveva specificato il presidente di Volandia Marco Reguzzoni intervenuto anche in commissione territorio – dell’area oggetto di intervento. Un eventuale cambio di destinazione d’uso potrà eventualmente essere concordato nell’ambito dell’Accordo di Programma in divenire, ma oggi si tratta solo della realizzazione di un’opera utile e per mille ragioni urgente secondo un iter conforme alla normativa regionale che prevede proprio casi come il nostro».

Il dibattito, nel quale tra l’altro si sono inserite le dimissioni dell’assessore all’urbanistica Ilaria Ceriani che però non ha ancora spiegato i motivi della sua decisione, si è spostato anche sui social dove l’ex consigliere comunale Jimmy Pasin ha stigmatizzato l’ipotesi di dare il via libera al progetto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Aprile 2019
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