Sul lago di Varese c’è un piccolo angolo di Provenza
Il piccolo paese di Galliate ha una microscopica piazza alberata che ricorda molto un villaggio provenzale: una piccola curiosità che è un buono spunto per scoprire qualcosa di nuovo

Galliate Lombardo è uno dei paesini più piccoli nei dintorni di Varese, intorno al lago, e custodisce una inconsueta piazzetta. Un angolo placido, che incuriosisce perché assomiglia anche alla piazzetta di un villaggio provenzale.
Il sapore di Provenza si ritrova soprattutto in due elementi: negli alberi disposti ad emiciclo e nella fontana che zampilla in una vasca rotonda. Sono – gli alberi e la fontana – due elementi che ritornano in tanti villaggi e cittadine da cartolina della Provenza, da Fontaine de Vauclause alla Manosque dell’Ussaro sul tetto di Jean Giono, dalla Place aux aires di Grasse ai tanti spazi verdi di Aix-en-Provence (a Salon de Provence c’è persino una fontana costruita intorno a un albero!).
A Galliate gli alberi sono un inserimento recente, nella piazzetta che si apre sulla centrale via Carletto Ferrari. «Un tempo qui c’era il monumento ai Caduti e gli undici alberi simboleggiavanti gli undici Caduti del paese» ci ha spiegato una sera Alessio Crespi, architetto e presidente della locale, attivissima Pro Loco. «In origine sotto ogni albero c’era anche una targhetta con i nomi dei Caduti» aggiunge Antonio Vanoni, appassionato narratore della storia del paese, nipote dell’omonimo Antonio morto nell’ottobre del 1918, per malattia.

Come in Francia dove sono chiamati “monument aux morts”, anche in Italia i Monumenti ai Caduti furono usati come elemento di orgoglio e identità nazionale, tanto che durante il fascismo il regime sostituì qualche cippo troppo antimilitarista (ce n’erano alcuni in cui si parlava di “maledetto Monte Grappa”) con una qualche scultura più patriottica e retorica.

A Galliate il monumento – piuttosto tardivo, inaugurato nel 1935 – ha le forme di una stele molto sobria, ma oggi non si trova più nella piazzetta: «Nel 1970 il cavalier Antonio Ciliento, sindaco di Galliate, decise di spostarlo» racconta ancora Vanoni. «Non riteneva abbastanza gloriosa la sistemazione e decise di creare un viale alberato verso il cimitero e di riposizionare lì il monumento». È l’attuale viale rimembranze, che dalla piazzetta della chiesa scende verso il camposanto.

Le targhette con i nomi dei Caduti sono finite su dei piccoli cippi al cimitero. Nella piazzetta sono invece rimasti i tigli, nello stesso numero delle origini, ancora disposti ad emiciclo. E la fontana che ha preso il posto del monumento ai Caduti? Risale appunto al 1970 e non ha particolare pregio. Ma con la sua struttura circolare e la “colonna” centrale da cui zampilla l’acqua ricorda appunto le tipiche, massicce fontane in pietra che caratterizzano i borghi provenzali, così vivaci in estate.

A Galliate sulla piazzetta affacciano il municipio (con sala incontri molto utilizzata), alcuni portoni, un paio di scalette in pietra che portano all’uscio delle case sul lato “a monte” e al negozio della parrucchiere. Da qui, in meno di cento metri di strada pedonale e lastricata, fiancheggiando antiche corti, si arriva alla piazza della chiesa, dove gustare un bel caffè o un gelato, all’ombra dell’insolito campanile dalla tenue colorazione rosa. Sul retro, la balconata della vecchia cooperativa, con la vista sul lago. Insomma: dalla Provenza al Campo dei Fiori, in pochi passi.
Le immagini storiche sono tratte dal volume “C’era una volta Galliate Lombardo” (qui per acquistarlo), per gentile concessione dell’autore Antonio Vanoni
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