Invidia e Paragone, M5s: “Cade il velo sull’inganno di Forza Italia”
Paragone chiama in causa anche la Lega: "queste cose devono mettere a disagio la Lega che a livello locale non può fare a meno di certe alleanze"
«Come Movimento 5 stelle siamo turbati nel leggere di questi fatti gravissimi. Avremmo molto da dire ma alla fine, anche per eleganza, ci limiteremo a dire che non siamo affatto sorpresi».
Niccolò Invidia, parlamentare di Maccagno del M5s commenta così la maxi inchiesta che ha messo alla sbarra i vertici di Forza Italia in provincia di Varese.
«Sono anni che denunciamo l’influenza di alcune figure nella nostra provincia e sono anni che lavoriamo sul caso Accam, sia nei comuni che in parlamento. Ringraziamo la Guardia di Finanza di Varese e i Carabinieri di Monza per l’imponente lavoro svolto. Sono il nostro orgoglio. Con oggi cade il velo del grande inganno, i cittadini sanno ora con chi hanno a che fare».
Dal partito anche il senatore Paragone commenta il blitz di magistrature e forze dell’ordine: «Non mi sorprende il sistema feudale di Caianiello, non mi sorprendono le azioni sulle società pubbliche – spiega Paragone -. Oggi si vede quel sistema che noi a Varese avevamo percepito politicamente. Da quei personaggi solo strapotere e atteggiamento arrogante. È anche per questo che non cerchiamo alleanze perché è inutile allearsi coi soli personaggi che fanno parte del sistema. E questo deve mettere a disagio la Lega che ha livello locale non può fare a meno di certe alleanze».
In un comunicato congiunto Invidia mette sottoaccusa anche il capitolo che riguarda la società Accam: «Ma non è solo la Politica ad essere decapitata da questa operazione che temiamo possa essere solo l’inizio di un terremoto giudiziario, oggi infatti sono state applicate misure cautelari custodiali anche ad alcuni dei vertici di ACCAM, la partecipata del consorzio dei comuni dell’Alto Milanese che ne gestisce lo smaltimento dei rifiuti attraverso l’inceneritore di Busto Arsizio. Sono infatti finiti ai domiciliari la presidente Laura Bordonaro e l’amministratore Alberto Bilardo. Sono anni che il Movimento 5 Stelle lotta per la chiusura di questo inceneritore, sia con i gruppi locali che con i colleghi regionali, denunciando pubblicamente l’evidente mala gestione la quale ha determinato ingenti perdite e compromesso i bilanci societari. Soldi dei contribuenti che sostengono una società evidentemente in difficoltà e danni ambientali che questo inceneritore apporta sul territorio ci convincono, oggi ancor di più, circa la necessità che si proceda alla sua chiusura definitiva il prima possibile. Ancora non conosciamo i motivi che hanno determinato il PM a richiedere una misura tanto afflittiva in odio ai dirigenti ACCAM ma oggi possiamo dire con certezza che le nostre perplessità sulla gestione dell’impianto erano fondate e che i bilanci in rosso potrebbero essere solo la punta di un iceberg. Confidiamo nella Magistratura e ci aspettiamo che faccia chiarezza ed approfondisca la gestione di ACCAM che da anni ci allerta».
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