Otto anni e quattro mesi a Gianni Parlapiano, condanne anche per il resto della banda
Il gruppo era specializzato in grossi furti in azienda, usura ed esrosioni. Insieme allo "zio" Parlapiano condanne anche per Vanoli, Caliandro e Bianchi

Pioggia di condanne per la banda dello zio e del moro in primo grado. Il collegio giudicante del Tribunale di Busto Arsizio, presieduto da Renata Peragallo, ha condannato il capo del gruppo criminale specializzato in furti in azienda e usura, Giovanni Parlapiano, a 8 anni e 4 mesi di reculsione (il pm Giuseppe D’Amico aveva chiesto 5 anni).
Gli altri componenti della banda sono stati condannati a pene inferiori: Adriano Vanoli a 4 anni e 10 mesi di carcere, Francesco Caliandro a 3 anni e 10 mesi, Roberto Bianchi ad un anno.
In manette la banda dello “zio” e del “moro”, specialisti in usura e furti in azienda
La banda era molto attiva sul fronte dei grossi furti in azienda. Tra furti e tentati furti gli inquirenti hanno ricostruito quelli commessi ad aziende di Buscate, Tradate, Olgiate Olona, Settala, San Marino, Angera. Uno degli ultimi messi a segno ha riguardato un deposito di migliaia di borse. Oltre a questa attività il gruppo reinvestiva i capitali attraverso l’usura (che in breve si tramutava in estorsione) nei confronti di imprenditori in difficoltà. Proprio dal racconto di uno di questi sono partite le indagini del Commissariato di Busto e della Squadra Mobile di Varese nel 2015.
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