Chiude la Copac
Dopo quasi 40 anni chiude la cooperativa che ha fatto la storia del biologico. «Il consiglio è arrivato al termine del mandato e ci vuole un ricambio con nuove forze»

La Copac, cooperativa che ha fatto la storia del biologico, chiude i battenti dopo quasi quarant’anni di attività. Ci sarà un’ultima vendita scontatissima dei prodotti rimanenti e per la consegna del pane che si terrà venerdì 7 giugno dalle 10 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19. L’apertura consentirà la consegna del pane e la vendita degli ultimi prodotti rimasti.
Questo il messaggio inoltrato ai soci dal presidente Raffaele Croci: «Ci eravamo quasi arrivati ai quaranta anni di vita della cooperativa, ma non ci arriveremo, la corsa si ferma qui. Per voi che ci avete seguito nelle vicende dell’ultimo mese e che siete passati spesso in negozio la notizia che Copac chiude è ormai nota. Il consiglio è arrivato al termine del mandato e ci vuole un ricambio con nuove forze, motivazioni e risorse per rinnovare la guida della cooperativa, ma non si è trovato un nuovo gruppo di soci che prendesse il timone».
«Bisogna quindi fare un bilancio della situazione e concludere che nonostante tutti gli sforzi fatti, l’attività del negozio non è sufficiente per ripianare i debiti del passato e rischia di crearne dei nuovi. In tanti ci avete manifestato il vostro affetto per il lavoro fatto e in tanti vi siete disperati per la improvvisa perdita di quelle soluzioni di alimentazione che erano il distintivo, costruito negli anni, di questo negozio. Assieme a tutte le persone che hanno collaborato in negozio abbiamo cercato negli anni di mantenere lo spirito dell’origine, con i fornitori qualificati che conoscete, ma non è bastato per mantenere e aumentare l’interesse, i clienti e le vendite».
Dopo sette anni di notiziari settimanali questo è l’ultimo numero regolare del notiziario, ma sarete informati, sempre attraverso questo canale, di ogni novità ed iniziativa che ci fosse nelle prossime settimane. Vi abbraccio tutti anche a nome di Giuliana, Valerio, Emilio, Piera, Elisabetta e Chiara».
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