Bridge, M5S: “Prevenire è meglio che curare”
M5S apprezza gli sforzi del Cuv in materia Bridge, ma non è soddisfatto. Propone, dunque, una seconda assemblea pubblica a settembre con tutta la cittadinanza ed i comitati
«Recepiamo e leggiamo con interesse il comunicato rilasciato dal Cuv del 17 Luglio, redatto anche in risposta ad una nostra precisa richiesta di aggiornamento relativa alla prevista riunione del Consorzio», commenta così il consigliere Fortunato Costantino, che., però non è del tutto soddisfatto.
Lui ed il gruppo Cinque Stelle, infatti, avrebbero preferito una «dura presa di posizione», sulla falsariga della lettera inviata dal COR2 e destinata alle massime autorità regionali e statali, contenente «con estrema precisione», lacune e mancanze procedurali da parte di Sea in previsione del Bridge, nonché le logiche conseguenze sull’ambiente.
Cos’è successo, invece? «Al contrario, il Cuv ha deciso di proseguire con la linea morbida tenuta negli ultimi anni, probabilmente nella convinzione che, presto o tardi, questo atteggiamento porterà ad ottenere i sospirati benefici a favore dei residenti».
Costantino ribadisce ancora una volta di non essere intenzionato a criticare in maniera sterile l’operato del Cuv, bensì di fornire un’analisi di quanto emerge dalla nota informativa, oltre ad «avanzare nuove proposte con il massimo spirito costruttivo e collaborativo».
Il consigliere riassume il comunicato del Cuv con abbiamo fatto il possibile, ma non abbiamo ottenuto nulla. «Insomma, Adda passà ‘a nuttata – i tre mesi del Bridge -, come diceva Eduardo De Filippo».
Pur apprezzando l’iniziale contrarietà del Cuv al Bridge – «e che abbia richiesto interventi, tra cui le centraline ambientali da noi caldeggiate, rivolgendosi a tutte le sedi istituzionali competenti» -, la buona volontà e lo sforzo, Costantino e tutto il gruppo si definiscono «contrariati nell’osservare nuovamente come tanto impegno non si sia concretizzato in alcun vantaggio per il territorio, né sotto forma di compensazione, e neppure in termini di accoglimento delle istanze relative al monitoraggio ambientale».
«Non ci resta dunque che constatare, una volta di più, il totale disinteresse di Sea nei confronti del territorio in cui opera. Ma ciò che ci lascia amareggiati, è la consapevolezza del fatto che il Cuv si trovi ad affrontare un impegno gravoso, senza disporre dei necessari poteri attuativi che possano consentire di operare le opportune pressioni sul gestore aeroportuale. Rimaniamo altresì perplessi riguardo all’invito del Cuv a considerare il Bridge come un semplice fastidio temporaneo, “che passerà”, mentre sposiamo l’invito a guardare oltre, ossia al futuro Masterplan di Sea, previsto per il prossimo autunno».
«Siamo, infatti, convinti che le basi per una proficua discussione del Masterplan, vadano posate con largo anticipo. Di conseguenza, il periodo del Bridge dovrà essere utilizzato per valutare le conseguenze di un futuro eventuale ampliamento di Malpensa, al fine di raccogliere elementi concreti da utilizzare come argomento di discussione. A questo proposito, ripetiamo nuovamente l’invito al Cuv affinché vengano installati i fonometri e le centraline ambientali gestite da ente terzo. Qualora vengano frapposti ostacoli da parte di SEA, chiediamo che il Cuv ottenga una comunicazione ufficiale riportante le motivazioni addotte dal gestore. Nell’ottica della citata preparazione al Masterplan, invitiamo il Sindaco Puricelli, nella sua veste di presidente del Cuv, a convocare, durante la seconda metà di settembre, un’ulteriore assemblea pubblica. In quell’occasione sarà possibile fare il punto della situazione, in pieno periodo del Bridge e, congiuntamente, discutere e preparare gli argomenti e le richieste da avanzare in vista del Masterplan. Siamo certi che tutti i sindaci del Cuv accoglieranno con favore l’invito, potendo in questa occasione esprimersi nei confronti della cittadinanza, dopo aver scelto la linea del silenzio nel corso dell’incontro del 24 giugno».
Una reale efficacia del Cuv, secondo il Movimento, non può prescindere dall’accettare il supporto, «spesso altamente informato e professionale», dei molti comitati che si battono in favore del territorio e della salute dei residenti. Secondo Costantino, infatti, l’unione fa la forza, «ma in questo caso crediamo si traduca in una reale necessità, qualora si voglia finalmente ottenere il rispetto dei diritti del territorio e della popolazione».
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