Nomine alla Bellini, “Bastava una telefonata? Servivano controlli più approfonditi”
È Alberto Barcaro, capogruppo leghista a Somma Lombardo, a rispondere al sindaco sulla sospensione per verifiche delle nomine indicate dall’amministrazione per il cda

«Lo stop alle nomine si poteva evitare solo con maggiori controlli, non con una telefonata». È Alberto Barcaro, capogruppo leghista a Somma Lombardo, a rispondere al sindaco sulla sospensione per verifiche delle nomine indicate dall’amministrazione per il cda della fondazione Bellini.
«Io stesso avevo chiesto la documentazione per verificare la nomina di Cunati – spiega Barcaro – ma non sono stato ascoltato. E anche sulla nomina di Cipriano faccio questa considerazione: lo statuto della fondazione Bellini è stato cambiato di comune accordo due anni fa. L’articolo 8 nel vecchio statuto non era previsto, o meglio non si indicava esplicitamente che le persone dovevano essere residenti a Somma Lombardo. Nella riunione dei capigruppo il sindaco ci ha detto che voleva nominare Malacrida e Cipriano, non prendendo in considerazione il nome fatto dalle opposizioni e una volta che ha fatto il decreto di nomina ci siamo accorti che Cipriano risiede ad Arsago Seprio. Bastava una telefonata di pezzotta? Bastava io direi, fare delle verifiche più approfondite».
Le minoranze hanno richiesto la convocazione urgente di una conferenza capigruppo per avere chiarimenti in merito alle nomine effettuate.
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