La “Ciocchina” torna a splendere
Lavori di pulizia al monumento della Riconoscenza di piazza Libertà

La “Ciocchina” torna a splendere. sono infatti terminati i lavori di pulizia al monumento alla Riconoscenza di piazza Libertà, conosciuto da tutto come la “Ciocchina”: idropulitrice e olio di gomito hanno riportato al colore naturale la statua, sporcata nel tempo da smog e agenti atmosferici vari.
Il monumento alla “Riconoscenza” è stato eretto in Saronno in Piazza Grande (l’attuale Piazza della Libertà) nel 1830, a seguito dell’incendio divampato nel Borgo il 18 marzo del 1827, nel rione di S. Cristoforo. Una donna, comunemente soprannominata la “Ciocchina”, causò quel disastroso incendio mentre trasportava delle braci. Il vento, di quella domenica di marzo, trasportò alcune faville che appiccarono il fuoco alle case e alle cascine del vecchio rione saronnese, molte delle quali andarono distrutte, con gravi danni alla popolazione che lì vi abitava.
Ci fu una grandiosa gara di solidarietà, soprattutto da parte dei milanesi ai quali Saronno espresse, con la realizzazione di un monumento, la sua gratitudine. Nell’anno 1924 il monumento venne trasportato da Piazza Grande a Piazza della Riconoscenza, nel vecchio rione di S. Cristoforo, luogo ove avvenne il disastro.
Il monumento e rappresentato dalla figura di una donna con accanto il pellicano, simbolo della riconoscenza. Curiosa la storia che accompagna l’attribuzione dell’opera che si pensava, grazie ai riscontri delle cronache dell’epoca, fosse dello scultore milanese Pompeo Marchesi. Da una rilevazione effettuata sul monumento, il 16 maggio 1984, da due saronnesi, il pittore Giovanni Rossi e il maestro Vittorio Pini, si stabilì che l’opera fu eseguita dallo scultore milanese Gaetano Motelli. Un lapis sfregato su una velina mise in luce il gran segreto del nome dell’autore.
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Parere personale, ma di arch. specializzato, non avrete un po’ esagerato con la pulizia? Su di un monumento, tanto più se datato, si dovrebbe sempre intervenire limitando la pulizia ai depositi superficiali, giammai con “olio di gomito” e tanto meno con l’impiego di una idropulitrice. Questa statua ora ha perso ogni segno del tempo sembrando un’ opera fatta oggi. Devo dire che si è intervenuti male su questo monumento, sono convinto che anche a Varese ci sono persone qualificate per intervenire su manufatti storici. Cordialmente.