Ubriaco in auto e sberle alla moglie, ticinese torna a casa a piedi
La coppia alticcia fermata dai carabinieri: «Da noi queste cose non succedono». Guida in stato d’ebbrezza e patente ritirata

«Da noi, in Svizzera, non succedono queste cose».
«Nemmeno da noi in Italia», gli hanno risposto i carabinieri in borghese dopo averlo fermato a bordo del Suv targato Ticino: l’uomo stava rientrando dopo una bella cena alcolica oltre confine innaffiata da ottimo vino italiano insieme alla consorte.
Risultato: etilometro e valore nel sangue di 1,35 con patente ritirata e auto lasciata a motore spento; quindi rientro a casa a piedi, o, nella migliore delle ipotesi riportato in patria da amici e parenti.
La magra “figura” in terra italica l’ha fatta un cittadino svizzero di 56 anni in auto con la moglie, di dieci anni più giovane.
È successo che nella serata di ieri, mercoledì, lungo la statale 233 della Valganna vi fosse un’auto con a bordo alcuni carabinieri in libera uscita che hanno notato il potente Suv in arrivo da Varese zigzagare pericolosamente.
All’altezza delle rotonde di Ghirla i militari in borghese intimano l’alt al mezzo e si trovano di fronte una scena pietosa: marito e moglie ubriachi fradici che litigano – con sberle date da entrambe le parti durante il viaggio – e che continuano a dirsene di tutti i colori nonostante la presenza dei militari.
A quel punto, viste le condizioni del conducente, i carabinieri della compagnia di Luino richiedono l’intervento della pattuglia del nucleo operativo radiomobile per il controllo dei livelli alcolici nel sangue.
E mentre l’auto di servizio è in arrivo, ecco la frase: «Da noi queste cose non succedono» (cioè: non esiste che si debba aspettare così tanto per un controllo stradale).
Difatti non è passato molto tempo prima che l’attempato ticinese con mano e gomito pesanti si beccasse una denuncia per guida in stato d’ebbrezza e il successivo ritiro della patente.
Del resto, tutto il mondo è paese.
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