Ultimatum di Sergio Mattarella, concede tempo fino a martedì

Dopo le consultazioni il Presidente della Repubblica annuncia contatti tra le forze politiche e concede 5 giorni per trovare una soluzione: "Decisioni chiare e tempi brevi"

C’è tempo fino a martedì prossimo per trovare una quadra per il nuovo governo. Lo ha deciso il Presidente della Repubblica parlando alla stampa dopo la giornata di consultazioni. Un Mattarella piuttosto cupo che ha scandito bene le parole, chiedendo tempi brevi per risolvere la crisi.

«Nel corso delle consultazioni appena concluse, mi è stato comunicato da parte di alcuni partiti politici che sono state avviate iniziative per un’intesa, in Parlamento, per un nuovo governo -ha detto il Capo dello Stato- e mi è stata avanzata la richiesta di avere il tempo di sviluppare questo confronto». Mattarella ricorda quindi che «dovere ineludibile del Presidente della Repubblica è di non precludere l’espressione maggioritaria del parlamento, come avvenuto un anno addietro» ma rispetto al 2018 «al contempo ho il dovere di chiedere decisioni sollecite». Mattarella ha fatto presente come questa determinazione di trovare una nuova maggioranza sia arrivata da diverse forze politiche ma ha ricordato anche come «sono possibili solo governi che ottengano la fiducia del parlamento su un programma per governare» e che «in mancanza di questo la strada sono le nuove elezioni».

Mattarella concede dunque tempo, ma poco. Il motivo è che «la crisi va risolta all’insegna di decisioni chiare e in tempi brevi. Lo richiede l‘esigenza di governo di un grande Paese come il nostro. Lo richiede il ruolo che l’Italia deve avere nell’importante momento di avvio della vita delle istituzioni dell’Unione Europea per il prossimo quinquennio. Lo richiedono le incertezze, politiche ed economiche, a livello internazionale».

sergio mattarella

Una decisione, quella di Mattarella, che arriva dopo una giornata di consultazioni molto complicata e durante la quale è sembrato non essere stato fatto nessun concreto passo avanti. Nel discorso di Luigi Di Maio con il quale sono stati lanciati i 10 punti sui quali costruire una nuova maggioranza non si è infatti capito a chi fosse rivolto il discorso: al PD che in mattinata si è mostrato disponibile ad un nuovo governo o alla Lega con Salvini che ha detto esplicitamente che “se si vuole far ripartire il governo noi ci siamo“.

Una posizione ambigua che è stata sbrogliata poco prima del discorso di Mattarella con l’assemblea dei deputati e senatori del Movimento 5 Stelle che ha dato mandato a Di Maio per incontrare il PD. Un via libera arrivato per acclamazione con il quale i pentastellati intendono sondare specialmente il primo dei 10 punti elencati da Di Maio e cioè il taglio dei parlamentari.

Leggi qui la cronaca di tutta la giornata con tutte le posizioni espresse nella seconda giornata di consultazioni di questa crisi di governo.

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Pubblicato il 22 Agosto 2019
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