Un progetto fotografico racconta le Cappelline dedicate alla Maria

Al Castello di Masnago è in corso fino al 20 ottobre la mostra di Iaia Filiberti

Iaia Filiberti Cappelline

Il progetto artistico di Iaia Filiberti nasce un po’ per caso nella primavera del 2017. Come scrive Marina Mojana nella introduzione al catalogo «Iaia si trovava con marito e figli a Verona; lungo la strada vede un’edicola votiva con la statua di una Madonnina e spontaneamente si inginocchia ai suoi piedi. E’ un gesto istintivo, che il marito ferma in un fotogramma. Ne risulta una bella immagine con la Vergine di fronte e l’artista di schiena, in bianco e nero».

Galleria fotografica

Cappelline di Iaia Filiberti 4 di 12

Da quel primo scatto prende forma una riflessione e una necessità intimamente personale, che porta l’artista a compiere un pellegrinaggio che in quasi due anni di spostamenti, dal gennaio 2017 all’ottobre 2018, nel territorio lombardo-piemontese le fa scoprire le “edicole” all’aperto del culto popolare della Madonna (cappelline) come pure delle icone mariane custodite nelle grandi chiese.

Quel progetto si è trasformato in una mostra ospitata al Civico Museo di Arte Moderna e Contemporanea presso il Castello di Masnago a Varese dal 19 settembre al 20 ottobre 2019 con quasi cinquanta opere che partono dalla fotografia come mezzo d’espressione per una riflessione personale dell’artista sul culto religioso. In un momento in cui tanto si riflette sul ruolo della religione nella società, Iaia Filiberti, – protagonista delle fotografie e, più in generale, di tutta la performance visiva – appositamente ritratta in tutta la sua femminilità, rende omaggio alla Madonna, inginocchiandosi di fronte alle sue icone, portando fiori alle cappelline di campagna e, talvolta, pulendo con cura le immagini votive a Lei dedicate. Un delicato confronto, da donna a donna, che l’artista costruisce con devoto amore, ponendosi controcorrente e in maniera antesignana rispetto a quella che è l’immagine più diffusa oggi della donna nell’arte contemporanea.

Il viaggio di Iaia Filiberti si snoda dal Lago Maggiore – il luogo del cuore dell’artista, tanto legato alle sue memorie d’infanzia – a chiese quali Santa Maria Segreta e Santa Maria del Carmine a Milano, città dove risiede. Seguendo questo personale fil rouge, Iaia Filiberti arriva al Sacro Monte di Varese, alla Certosa di Pavia, fino in Versilia, dove attualmente l’artista trascorre parte delle sue estati.

Dopo le prime due tappe espositive sul lago Maggiore, a Palazzo Parasi a Cannobio (30 marzo-5 maggio 2019) e nella sala della Canonica a Stresa (23 agosto-8 settembre 2019), Varese ospita questo progetto artistico che vuole avere una natura itinerante in quegli stessi luoghi cari all’artista dove si trovano le cappelline che rappresenta.

Il percorso espositivo è composto da fotografie, inquadrate dall’artista in importanti cornici dorate impreziosite da una decorazione fatta fare artigianalmente su ogni opera, selezionando una ricercata passamaneria. Le immagini, da semplici fotografie incorniciate, diventano così esse stesse oggetti votivi che – in questa trasposizione artistica – come cuori sacri, l’artista vuole donare alla Madonna.

A corredo delle opere visive, l’artista ha voluto selezionare brevi preghiere e brani letterari unendoli, come in un ricamo, ai lavori. Sono citazioni che maestri della storia della letteratura internazionale hanno dedicato ai luoghi rappresentati nelle sue fotografie, da Petrarca, al Bembo, Boccaccio, a Stendhal e Balzac, Montesquieu fino a Turgenev, Jung ed Hemingway.

Cappelline di Iaia Filiberti
19 settembre | 20 ottobre 2019
Castello di Masnago via Cola di Rienzo, 42 | Varese
da martedì a domenica |10.00-18.00
parcheggio in via Monguelfo
Info Castello: 0332.820409
Biglietto: € 5,00 comprensivo dell’ingresso a Villa Mirabello e 30% di sconto sull’ingresso intero a Villa Panza

Erika La Rosa
erika@varesenews.it
Pubblicato il 20 Settembre 2019
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