Arc de Triomphe amaro per Enable. Segno premonitore del declino italiano
Tra i cinquantamila presenti all'ippodromo parigino di Longchamp c'era anche il consigliere comunale Valerio Crugnola

L’Arc de Triomphe a Longchamp è un appuntamento mistico per gli appassionati di ippica: in tempo lontani un totem per un popolo eletto ad alta competenza; oggi – non senza sorpresa -, con l’arrivo massiccio degli emiri del Qatar, l’Arc è uno degli spettacoli sportivi più popolari al mondo. Due miliardi di spettatori in diretta tv o via You Tube.
Per l’edizione 2019 circa cinquantamila persone sono convenute da ogni dove per assistere alla sfida di Enable: l’impresa mai tentata e mai riuscita di una triplice vittoria consecutiva nel campionato mondiale dei purosangue. Schiere di tifosi con una forte mescolanza sovranazionale. Tutti, insomma, per Enable, salvo pochi tedeschi e una schiera appassionata di giapponesi. Gli inglesi inscenano un tifo da stadio: birre a gogo e ogni genere di trash food.
La cavalla pressoché invincibile è il simbolo di un mondo che cambia sotto l’impulso del genere femminile. Quasi una sintonia tra due specie da millenni compenetrate e inseparabili: l’uomo e il cavallo. Quando a metà retta Enable, vista nervosa al tondino, sembra fare il vuoto, si alza un boato di entusiasmo. Fatico a trattenere l’emozione. Di botto, a meno di cento metri dal palo, Enable non ne ha più. Il pubblico ammutolisce. Spunta l’eterno rivale sempre sconfitto, Waldgeist, lo Spirito della Foresta. Pochissimi esultano.

Esausta, la beniamina del popolo globale dell’ippica si è arresa. Al rientro il pubblico, nel pieno dello sconforto, tributa a Enable e al leggendario Frankie Dettori un timido applauso di addio.
La cerimonia di premiazione è moscia, e molti disertano. Un pro forma mediatico, a parte la gioia comprensibile del team del vincitore.
Le altre corse, e l’infortunio che ha colpito Goddess davanti alle tribune, scivolano via. Il popolo globale dell’ippica sciama affollando le navette per Porte Maillot. Indifferenti al nostro lutto, centinaia di runners scivolano via per i sentieri del Bois de Boulogne. La pioggia del mattino ha fatto posto a un tramonto luminoso e dolcissimo.
Enable sarà destinata a generare campioni, nel segno del suo grande avo Nearco.
L’Italia ippica, a parte un filo genealogico e qualche fantino, non esiste più. Il nostro è un tramonto che si perde nel tempo, amaro e oscuro. Forse, con il senno di poi, il segno premonitore del declino italiano.
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