Liceo Crespi sempre più green grazie ai fondi europei

Un gruppo di studenti ha studiato soluzioni ecologiche per rendere la scuola meno impattante e metodi per difendere la biodiversità nelle aree verdi della zona

Generico 2018

Alcuni ragazzi del Liceo Crespi, da maggio fino ad oggi, sono stati protagonisti del PON (Programma Operativo Nazionale) 3440 per i moduli biodiversi e bioenergetici finanziato dai Fondi Strutturali Europei, in sinergia con il Comune di Busto Arsizio e la Provincia di Varese.

In sostanza gli alunni, divisi in gruppi eterogenei trasversali per favorire lo scambio di conoscenze e competenze, hanno assistito a lezioni teoriche sui temi trattati e partecipato ad uscite per studiare sul campo il territorio in relazione a tutta una serie di dinamiche strettamente collegate al cambiamento climatico. Oggi gli stessi ragazzi hanno incontrato i rappresentanti delle classi dell’istituto e l’assessore all’Ambiente Laura Rogora per fare il punto della situazione.

«Avendo iniziato a maggio- commenta la dottoressa Valeria Pluti, referente di E-Nostra per il progetto- noto già che la scuola si è attivata per introdurre quelle piccole ma fondamentali migliorie per diminuire il suo impatto ambientale (ad esempio le borracce in alluminio, ndr). È un istituto ricettivo delle novità, gli studenti sono stati fortunati a poter prendere parte al progetto, come viceversa essi portano in dote alla scuola un interesse fuori dal comune e un’alta sensibilità sul tema. Questo di oggi è solo l’inizio di un dialogo che porteremo avanti con Comune e Provincia, un’occasione per chiedere tramite i canali più corretti un cambiamento che necessariamente deve avvenire». Insieme a Pluti, grande coordinatore del progetto è stato il professore scienze naturali Luca Belotti, che si dice «orgoglioso del lavoro svolto e della passione dei ragazzi».

All’interno della scuola, nel cosiddetto “giardino dei filosofi”, sono stati impiantate delle casette per uccelli e pipistrelli, oltre ad una sorta di orto, che va ad aggiungersi all’ulivo che la dirigente scolastica Cristina Boracchi ha rilevato essere più che in salute: «Proprio sabato abbiamo raccolto tre chili e mezzo di olive, che doneremo agli ospiti internazionali che verranno a trovarci. In generale credo che qui la tematica ambiente sia molto sentita dai ragazzi, questo anche grazie a professori straordinari li motivano».

Interessantissimo l’approfondimento sul consumo del suolo a Busto: confrontando, grazie allo strumento del GIS (Geographic Information System), le cartine della zona tra il 1954 e il 2015, gli studenti hanno rilevato criticità come la frammentazione del territorio, che, per esempio, influenza gli spostamenti della (poca) fauna rimasta sul territorio, risolvibile tramite l’istituzione di corridoi ecologici “ricucendo” così le zone verdi.

Parco Alto Milanese sotto la lente d’ingrandimento per quanto riguarda fauna e flora alloctone: in un’uscita hanno circoscritto un’area nel quale queste specie, infestanti (come il ciliegio tardivo) e destabilizzanti (scoiattolo grigio) la fanno da padroni incontrastati con effetti malevoli anche sugli esseri umani, basti pensare che in questa categoria rientra anche l’ambrosia. Qui la soluzione trovata dagli studenti consiste nel prevenire l’attecchimento di queste specie con una prevenzione sui mezzi di trasporto, la sterilizzazione degli animali infestanti e un generale favoreggiamento delle specie autoctone. A lato dell’iniziativa, Rogora ha voluto esprimere il suo entusiasmo per i ragazzi che “dovranno essere presi ad esempio in tutte le scuole cittadine”.

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Pubblicato il 28 Ottobre 2019
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