L’Insubria ospita una personale di Giorgio Lotti: 50 scatti di colore
L'inaugurazione ci sarà mercoledì 9 ottobre al Padiglione Morselli, alla presenza dell’artista, del rettore Angelo Tagliabue e dei curatori.

L’Università dell’Insubria propone e ospita la mostra «Colore, colore, colore. 50 scatti di Giorgio Lotti tra natura, luce e astrazione cromatica», dedicata a un esponente della fotografia italiana e internazionale del XX e XXI secolo, milanese di nascita ma varesino d’adozione.
L’inaugurazione è in programma mercoledì 9 ottobre alle 10 al Padiglione Morselli, alla presenza dell’artista, del rettore dell’ateneo Angelo Tagliabue e dei curatori.
Ideata da Andrea Spiriti, presidente del Crisac, Centro di ricerca sulla storia dell’arte contemporanea dell’Insubria, l’esposizione è curata da Laura Facchin e Massimiliano Ferrario e apre un ciclo dedicato all’arte fotografica nell’ambito del programma di mostre già avviato nella sede del rettorato.
La raccolta di cinquanta scatti è parte della più ampia ricerca tematica condotta da Lotti, sin dagli anni Settanta, sulla triade astratta linea-forma-colore e ben testimonia la capacità di fare dialogare fotografia e pittura. Le opere fanno parte di due cicli tematici: «Luce e Mare» e «Luce, Colore, Emozioni».
Aprono e chiudono il percorso espositivo due fotografie che affiancano, al protagonismo dei colori, la figura umana e la componente segnico-scrittoria. La prima è intitolata «La luce, il sole, l’uomo. Questa stupenda storia che è la luce»; nella seconda, un Autoritratto, campeggia la dicitura «Art. Fotografi Italiani», omaggio alla grande fotografia artistica italiana.
Come spiegano i curatori: «Quella proposta da Lotti, da sempre attratto dalle convergenze artistiche, omaggiate in vari ritratti dedicati ai grandi maestri dell’arte del Novecento, è la prova del fatto che fondendo l’estro, la creatività e la tecnica allo spettacolo che la natura pone quotidianamente dinanzi agli occhi di chi è in grado di coglierne e valorizzarne le intrinseche sfumature liriche ed estetizzanti, è possibile dipingere anche con un obiettivo fotografico. Il risultato è un ricercato effetto di variabilità cromatica e ottico-percettiva, ottenuto fissando sulla pellicola i giochi di colore naturalmente determinati dalla superficie dell’acqua al mutare delle condizioni luminose, climatiche, stagionali. Il tutto senza alcun intervento di post-produzione, ma sfruttando unicamente le potenzialità della macchina e l’abilità del fotografo, capace di restituire, in un singolo scatto, sbalorditivi effetti cromatici e luministici che nulla hanno da invidiare a un’opera pittorica di Astrattismo Lirico, Espressionismo Astratto, Color-Field Painting, Informale, od Op Art».
«Colore, colore, colore. 50 scatti di Giorgio Lotti tra natura, luce e astrazione cromatica» si visita, con ingresso libero, dal 9 ottobre sino al 7 gennaio a Varese, Padiglione Morselli, via Otorino Rossi 9, dal lunedì al venerdì ore 9-19.
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