L’ospedale più grande della provincia. “Ma con 200 medici in meno”
Il Comitato per la Salute del Varesotto attacca dopo l'ultima commissione. "Sugli aspetti urbanistici, bocca cucita da parte di Antonelli. Ma intanto gli appetiti sulle aree tornano nelle dichiarazioni di chi è coinvolto nelle inchieste"
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto, dopo la commissione in Comune di Busto Arsizio
Fumo, tanto fumo sull’ospedale unico.
Fumo negli occhi, per dire quelle poche cose che già si sanno, senza un accenno ai posti letto che si perderanno, ai tempi di attesa già oggi oltre l’accettabile. Cita un documento in discussione, il direttore generale. Dice che qual documento non è segreto. Ma non dice nulla di quello che vi è scritto, né lo rende disponibile. Non è segreto, ma non si può leggere. E rimanda ogni risposta sullo spazio inadatto e ridotto nell’area di Beata Giuliana allo studio di fattibilità che ci sarà.
Rassicura sui medici, senza alcuna riflessione sui quasi duecento medici che l’ASST ha perso in due anni, di cui solo una parte per pensionamento. Non una parola sugli infermieri, sempre meno e con carichi di lavoro sempre maggiori. Cerca di rassicurare chi nelle fila della Lega si è accorto della contrarietà dei cittadini all’ospedale unico che vivono il progressivo svuotamento degli ospedali esistenti. Ma nel presentare il “progetto oncologia” ammette che quella scelta è frutto del lavoro verso l’ospedale unico.
Vanta di realizzare il più grande ospedale della provincia. Che però ne sostituisce due, complessivamente ben più grandi. Ammette che gran parte dei 400 milioni serviranno per costruire la struttura e che servirà vendere le aree dismesse dei due ospedali esistenti per poi riempirlo dei macchinari che servono. Dando per scontato che si venderanno facilmente e lasciando immaginare l’inutilità delle discussioni nei comuni di Gallarate e Busto Arsizio su cosa si intende fare delle aree dismesse. Si dovrà vendere cercando il maggior profitto, se oltre all’ospedale vogliamo anche le TAC.
Sugli aspetti urbanistici, bocca cucita da parte di Antonelli. Il Sindaco prende la parola solo di fare il processo alla parte del pubblico che, visto l’orario, ha dovuto andarsene prima del termine. Poche settimane fa si era inalberato per non essere stato consultato in merito all’azzeramento dei posti letto in oncologia a Busto, resa pubblica dal comitato. Oggi pare delegare al direttore sanitario anche gli aspetti urbanistici, e non dice nulla sui gravi problemi ambientali che la prevista collocazione del nuovo ospedale comporterà per la città, e sul destino delle vecchie aree. Ma sarà lui che, sottoscrivendo l’Accordo di Programma, approverà le varianti urbanistiche; a quel punto il consiglio comunale sarà chiamato solo a ratificare.
Intanto l’ospedale unico e gli appetiti su quanto attorno sarà possibile costruire (le aree oggi agricole della SS336) ritornano nelle ammissioni di chi, arrestato, sta collaborando con la Magistratura dopo le indagini che da Lonate Pozzolo sono arrivate a Gallarate e Milano.
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