Inizia il freddo, gli angeli dei senza tetto sono pronti
Si chiamano City Angels, con un berretto blu e la giacca rossa prestano servizio tra gli ospedali e le stazioni di Busto Arsizio e Gallarate. Siamo stati con loro una sera
Sul logo stampato sulla giacca portano la scritta “solidarietà e sicurezza”, poco più sotto il loro nickname, inventato apposta per una questione di sicurezza e praticità. In una delle prime fredde notti della stagione, abbiamo seguito la squadra di Andrea, coordinatore della provincia di Varese, soprannominato angelo Tiger, composta da Roberto (Raido), Anna (Luna), Alessia (Agata), Ambra (Trilly), Maurizio (Bike), Stefania (Diana), Chiara (Gabri), Mattia (Simba) e Fabio (Brando).
Sono angeli per le strade buie della notte, ma mamme, papà, compagni di vita e lavoratori; c’è chi studia all’Università, chi fa la baby-sitter, la oss, la psicologa, ma anche chi il tecnico informatico e chi quello faunistico, così, quella di portare il berretto blu e la giacca rossa è una missione che accompagna il loro tempo libero scandito da un incondizionato aiuto agli altri.
Durante il servizio nella notte tra il 4 e il 5 novembre, tra le stazioni e gli ospedali di Busto e Gallarate, sono stati diversi i volti incontrati, tutti carichi di una storia da raccontare, più o meno delicata. Abbiamo incontrato chi sta aspettando un posto dove abitare dopo uno sfratto e la perdita del lavoro, come Attilio e Dolores; chi non ha più niente, solo un bagaglio immenso di conoscenza, come Giorgio, ex giornalista che però per qualche scherzo del destino, ormai, risiede in un angolo del Pronto Soccorso di Busto; oppure, chi, come Omar e Dramani, di 20 e 21 anni, soli e senza una propria dimora, si emoziona per un cappello che gli angeli della notte hanno dato loro in dono incontrandoli davanti la stazione FS di ritorno verso casa, che, per ora, è quella di un amico.

Uno di loro, arrivato in Italia tramite un barcone, è stato trovato in una casa abbandonata e così affidato agli angeli rossi e blu tramite i quali ha trovato lavoro in un’azienda edile; mentre l’altro, in Italia da cinque anni, lavora a tempo determinato e fa l’imbianchino. Nel loro caso, l’obiettivo degli angeli è riuscire a trovare un appartamento che i giovani possano condividere risparmiando e continuando a sostenersi a vicenda, contro i pregiudizi, la solitudine e la fatica del loro viaggio verso una vita migliore.
Le loro storie sono molto più articolate, come d’altronde nessuna storia può essere riassunta in qualche riga, ma poche loro parole hanno reso bene l’idea della gratitudine nell’aver conosciuto gli angeli della notte: «Al rifugio ad un certo punto ci hanno cacciati, ma quelli passati lì sono stati momenti molto belli perché ho passato al caldo i giorni più freddi» ha confidato Dramani, che ha vissuto per diverso tempo al rifugio della stazione FS, gestito in un primo momento dai City Angels e poi passato ad un’altra cooperativa tramite bando. Mentre Omar sintetizza così la sua esperienza: «Se non posso dormire, non posso lavorare, perciò non posso dimenticare quello che i City Angels hanno fatto per me. Ora speriamo solo nella fiducia di qualcuno così da avere un nostro tetto».
Per chiunque avesse coperte, vestiario da donare, o volesse dare in affitto una piccola proprietà per Omar e Dramani, può contattare il 377 5502177 oppure scrivere a bustoarsizio@cityangels.it .
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