Truffa dello chalet, denunciato il falso intermediario
Il finto mediatore sparì con i 70 mila euro, lasciando il venditore con una borsa piena di soldi palesemente falsi

Risolta la truffa internazionale degli acquisti di ville.
I carabinieri della stazione di Busto Arsizio erano sulle sue tracce sin dalle ore successive alla commissione della truffa immobiliare dai risvolti “internazionali” ed ora sono riusciti finalmente ad identificare compiutamente l’autore del reato.
I carabinieri della Stazione di Busto Arsizio, infatti, si erano messi sulle sue tracci sin dalla metà del mese di settembre quando un facoltoso imprenditore svizzero aveva denunciato di essere stato truffato da un “anonimo” intermediario immobiliare durante le trattative per la compravendita di uno chalet in Svizzera.
In quella circostanza la vittima veniva contattata da quello che poi si era rilevato un truffatore che qualificatosi come “intermediario” immobiliare faceva intendere la possibilità di chiudere l’affare in pochissime ore ed alla cifra effettivamente richiesta (poco meno di un milione di euro).
L’appuntamento era stato fissato a Busto Arsizio, all’esterno di una banca, probabilmente per rendere più credibile la vicenda.
La trattativa, però, si spostava nella hall di un albergo di lusso poco distante per definire alcuni dettagli. In una sala riservata il mediatore chiedeva al facoltoso venditore 70 mila euro quale provvigione per stipula del compromesso per la vendita dello “chalet”.
Per convincere l’uomo alla consegna l’intermediario offriva quale cauzione una borsa piena di denaro, suddivisa in banconote di piccolo taglio.
L’anziano venditore, pertanto, consegnava la somma pattuita prendendo in consegna la borsa con il denaro, rimanendo in attesa della firma del compromesso che sarebbe stato firmato dopo alcune manciate di minuti in una diversa location dell’hotel.
Il finto mediatore, in realtà, sparisce con i 70 mila euro, lasciando il venditore con una borsa piena di soldi palesemente falsi, addirittura con la scritta evidente fac – simile, che venivano sequestrati.
Grazie ad una complessa attività di analisi dei sistemi di videosorveglianza sia comunali che dei luoghi degli incontri, l’albergo e l’istituto di credito, i carabinieri sono riusciti ad identificare l’autore della clamorosa truffa; dapprima grazie ad un parziale della targa del veicolo in uso al malfattore – un grosso Suv preso a noleggio nei pressi di Malpensa – e successivamente mediante il riconoscimento da parte del venditore “truffato”.
L’autore, un 25enne di nazionalità francese ma appartenente a famiglie di origine “sinti”, che sembra si spingano sovente in Italia per commettere truffe di tal genere, proprio grazie alla naturale parlata francese ed alla particolare eleganza degli abiti indossati sia riuscito a commettere la truffa senza insospettire l’imprenditore svizzero.
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