Ferrovia Gallarate-Malpensa, no dai Comuni e dal Parco. La Regione va avanti

Contraria la posizione degli enti locali interessati e anche dall'ente Parco

gallarate generico

Regione Lombardia intende procedere con il via libera alla ferrovia Gallarate-Malpensa. Semaforo verde per l’opera che rimane contestata da tutti e quattro i Comuni interessati direttamente (governati anche da giunte di colore diverso) e dal Parco del Ticino.

Oggi si è chiusa la fase della Conferenza dei Servizi Decisoria, a Palazzo Lombardia.
«È apparso palese che non c’era alcun interesse a valutare la nostra posizione» dice Dimitri Cassani, sindaco di centrodestra di Casorate Sempione, il Comune più direttamente toccato dall’opera e dove più acceso e attento è stato il dibattito. Alla seduta per il Paur (procedimento autorizzativo regionale) erano presenti il sindaco di Casorate Cassani, il vicesindaco di Somma Lombardo Stefano Aliprandini, i funzionari dei Comuni di Gallarate e Cardano al Campo. Oltre all’ente Parco del Ticino, al comitato “salviamo la brughiera”, a Legambiente.

Dal punto di vista del territorio, è arrivato un No unanime. Supportato da ragioni diverse: sulla utilità  e sostenibilità tecnica dell’opera, sul danno ambientale causato, sull’impatto dei cantieri, questi ultimi – ad esempio – con più impatto su Gallarate (nella foto: una elaborazione grafica sulla base delle aree indicate come cantiere nella cartografia di progetto).

Quattro Comuni, quattro pareri negativi: quello ben ponderato e già annunciato di Casorate Sempione, ma anche quelli simili di Gallarate e Cardano al Campo e quello – tenuto riservato fino a ieri – di Somma Lombardo.

Proprio nella fase finale si è aperta una discussione molto accesa, «perché il Parco ha eccepito sull’esistenza di un parere di Via positivo» continua Cassani. Per ora il funzionario prende atto dei pareri, anche se l’atto decisivo resta nelle sue mani. «Valuteremo ogni possibilità di ricorso» dice ancora il sindaco Cassani. «Ci muoveremo con un parere legale per vedere se e come opporci al provvedimento»

Se il procedimento Paur viene chiuso, il proponente l’opera può passare alla fase del progetto definitivo-esecutivo (e a cercare i fondi, punto tutt’altro che scontato).

Le ragioni a favore della ferrovia

Il progetto, presentato da FerrovieNord, darebbe a Malpensa un secondo accesso ferroviario, il primo direttamente dalla rete Fs-Rfi, dalla linea Milano-Domodossola (l’accesso attuale è solo dalla rete FerrovieNord).

In questo modo diventerebbe più diretto e veloce l’accesso in particolare dalla stazione Centrale di Milano, oggi invece vincolato a tempi di percorrenza lunghi, in particolare per la bassa velocità nel tratto in uscita da Centrale. Velocizzerebbe l’accesso al Terminal 2, che sarebbe la prima fermata di Malpensa, prima del Terminal 1 (mentre oggi è stazione capolinea). Va infine ricordato però che in parallelo Fs-Rfi sta portando avanti un altro progetto di accesso, con raccordo tra Legnano e Busto Arsizio: la previsione è stata confermata ancora poche settimane fa proprio in Regione Lombardia.

Si creerebbe inoltre – almeno potenzialmente, perché non è detto che i treni fermino – la possibilità di collegare per via più diretta Gallarate e Malpensa. Attualmente si può già andare da Gallarate a Malpensa, ma si deve passare da Busto Arsizio (oggi c’è un treno ogni ora).

Le ragioni di chi è contro

Il locale Comitato Salviamo La Burghiera e Parco del Ticino hanno fatto riferimento in particolare all’impatto ambientale dell’opera, che insiste anche sulla vasta zona di boschi e brughiera tra Gallarate, Casorate Sempione e Cardano al Campo. Un polmone verde percorso anche dai sentieri del Parco del Ticino e che funge anche da area verde suburbana.

Ci sono però anche critiche dal punto di vista tecnico e trasportistico,emerse anche dallo studio di fattibilità del Politecnico di Milano: la nuova ferrovia Malpensa-Gallarate, infatti, si inserirebbe sulla Gallarate-Rho-Milano, che oggi è fortemente trafficata, con tipologie di treni molto diverse (dai suburbani che fermano a ogni stazione agli Eurocity no-stop, ai merci) e con frequenti irregolarità (ritardi e soppressioni). Significa che sarebbe difficile, se non controproducente, introdurre nuove corse per l’aeroporto. Almeno finché non viene completato il progetto di potenziamento della linea Gallarate-Milano, con terzo binario (Gallarate-Parabiago) e quarto binario (da Parabiago a Rho): una prospettiva.

Ci sono anche dubbi sull’impatto dei cantieri e della relativa viabilità, ad esempio nella zona residenziale del quartiere Ronchi di Gallarate.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 18 Dicembre 2019
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  1. Avatar
    Scritto da PaGi

    Ma certo, diciamo di no a tutto.
    Molto, molto ma molto meglio affogare nel traffico, chiusi nelle macchine incolonnati come un… treno. Di macchine.
    Anziché sfruttare l’occasione per avere, finalmente, un trasporto diversificato che possa, di nuovo finalmente, risultare in una valida alternativa alle auto e all’aria che si respira, si pensa all’impatto ambientale. Ambiente che così com’è è devastato ogni giorno.
    Non c’è la volontà di cambiare. Questa è la cosa più triste.

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