La nuova Casa per minori è un dono
Inaugurata lunedì 16 dicembre nel quartiere Montello la seconda comunità di Casa sant'Antonio, che accoglie fino a un massimo di 5 minori tra i 10 e i 17 anni

“Fare una casa per dare una casa” è il motto della cooperativa San Luigi, nata nel 2009 su iniziativa di don Marco Casale (al centro nella foto) per dare sostegno “oltre la scuola” ai bambini di Tradate. Da allora l’attività della onlus è cresciuta,per rispondere all’emergenza abitativa con delle comunità che sono innanzi tutto delle case.
Oggi, lunedì 16 dicembre, la S. Luigi festeggia i suoi primi 10 anni con un dono alla collettività: l’inaugurazione di una nuova comunità per minori al Montello. E sono quattro i ragazzi tra i 10 e i 17 anni che proprio oggi iniziano a vivere nell’appartamento, coordinato da Nicolò Bulgheroni (a dx nella foto).

Un luogo simbolo, la prima sede nel 2015 della Casa Sant’Antonio, che da qualche tempo si è trasferita negli spazi dell’ex oratorio del Lazzaretto, ospitando fino a un massimo di dieci minori contemporaneamente.
“In questi quattro anni la Casa Sant’Antonio ha accolto 30 bambini e ragazzi di età compresa tra i 10 e i 17 anni, allontanati per diverse ragioni dalle famiglie”, ricorda Angela De Iacovo (a sx nella foto), coordinatrice pedagogica del progetto.
“Abbiamo aperto la prima Comunità di emergenza per rispondere a una domanda del territorio, nel quadro più ampio del progetto “Fatti prossimo” della Caritas – spiega don Marco Casale, presidente della S. Luigi – ma la domanda del territorio per questo servizio è alta. Succede a volte che le difficoltà innanzi tutto economiche delle famiglie diventino incapacità di prendersi cura dei figli e, nei casi estremi, quando tutti gli aiuti non bastano più, allora i minori vengono allontanati dalle famiglie”.

Sono 20 mila i bambini e i ragazzi in questa situazione oggi in Italia: per accoglierli e permettere loro di crescere in luoghi protetti in cui imparare ad essere se stessi diventano indispensabili strutture capaci di dare una casa a questi minori. Comunità che sono case “e che funzionano se sono sostenute da una rete formale e informale”, ha aggiunto. Con riferimento prima alle istituzioni (dopo la visita dell’assessore Roberto Molinari alla nuova sede, è stato il consigliere Francesco Spatola, ex dirigente dei Servizi sociali, a salutare con favore l’iniziativa), e poi alle persone, alle famiglie di appoggio e alle associazioni.
“Ci occupiamo di adolescenti e preadolescenti perché in questa fascia di età, già impegnativa, sono generalmente più difficili soluzioni alternative come l’affido o le case famiglia”, spiega Davide Zanzi, direttore della cooperativa San Luigi, che oggi a Varese gestisce altre tre comunità: Casa san Carlo, la prima, per uomini adulti in difficoltà (26 posti) e Casa santa Margherita, che ospita fino a 14 donne adulte, mentre altri 3 appartamenti (per un massimo di 10 posti) sono destinati ai bambini richiedenti asilo e alle loro mamme.
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