Minori, anziani e disabili: la richiesta di aiuto continua a crescere

Il Comune di Varese destina quasi 10 milioni ai servizi sociali. La domanda, però, è sempre superiore anche perché "Si lavora in emergenza senza fare prevenzione"

povertà generiche

È poco più di un decimo del bilancio. Ma non basta. La richiesta di aiuto aumenta e ogni giorno si aggiunge un’emergenza in più.

« Da quando è iniziata la crisi più di dieci anni fa – commenta l’assessore ai servizi sociali del Comune di Varese Roberto Molinari – si lavora per tamponare, in un clima di costante urgenza. Non si riesce a programmare, a fare prevenzione. Così si rischia che la spesa sociale non sia più controllabile».

Roberto Molinari parla del Welfare come di un paziente grave: « Occorrono politiche nazionali e regionali di prevenzione. Percorsi che anticipino il disagio. Invece, oggi, le domande ai servizi sociali di ogni comune non fanno che aumentare. Ogni giorno nuove richieste, nuove fragilità da gestire».

Il capitolo del Welfare dell’amministrazione varesina ammonta a 9.625.000 su un bilancio totale che supera gli 88 milioni. Al suo assessorato si rivolgono anziani, disabili, minori, famiglie, una fetta di popolazione che non riesce a sostenersi con le proprie forze.

ANZIANI E DISABILI
In questo capitolo, vengono ricomprese le misure del sostegno ai nuclei familiari, al reddito, all’affitto.

Al 30 settembre scorso erano 112 le persone ( 45 disabili e 67 anziani) aiutate con il “conto canone”, un sussidio per pagare l’affitto; 142, invece, quelle ammesse al “minimo vitale” un contributo economico per arrivare a fine mese. Ogni mese sono circa 12, di media, le nuove domande depositate che i servizi sociali vagliano per capire le reali difficoltà che il cittadino sta affrontando.

Per essere ammessi a queste misure occorrono condizioni e parametri ben identificati dal regolamento comunale (leggi qui), regole che gli assistenti sociali verificano per decidere l’ammissibilità o meno della richiesta.

Ci sono poi i servizi di assistenza mirati ad anziani o disabili non autosufficienti: « Si cerca di agevolare la permanenza in famiglia – spiega l’assessore – sia per la qualità della vita del soggetto che non viene allontanato dal suo ambiente sia per abbattere i costi di chi viene accolto nelle residenze. Quando non è però possibile, il Comune interviene anche con un contributo alla retta mensile da pagare alla struttura residenziale ». Il Comune sostiene 25 anziani e 27 disabili al proprio domicilio mentre paga in tutto o in parte la retta nelle RSA per 102 anziani e 47 diversamente abili mentre 95 frequentano i centri diurni. Come assistenza domiciliare, infine, il Comune registra un centinaio di anziani e 34 disabili destinatari di voucher.

L’assistenza agli anziani autosufficienti avviene, invece, nei centri di incontro rionali di Avigno, San Fermo, San Gallo e Biumo Inferiore che sono frequentati da una quindicina di persone ciascuno, mentre il centro di via Maspero accoglie una sessantina di persone.

Nell’aiuto alla disabilità, oltre alle misure per la “ non autosufficienza” di tipo grave e molto grave che prevedono un contributo, c’è il progetto “ vita indipendente” dove gli ospiti vengono seguiti in un percorso di graduale autonomia : « Attualmente i casi seguiti sono 18 ma di tutto il Distretto socio sanitario».

roberto molinari

MINORI
Attualmente, in carico ai servizi sociali ci sono circa 300 famiglie con 365 minori. I principali servizi offerti rispondono ai bisogni di orientamento, povertà educativa, mancanza di autonomia organizzativa, difficoltà lavorative, conflittualità interne sino all’incapacità genitoriale.

Il Welfare comunale offre preziosi aiuti ai ragazzi in età scolare come per i 123 studenti coinvolti in attività di dopo scuola, attività sportive o assistenza nelle ore pomeridiane come alternativa alla solitudine : « capitolo importante di spesa è anche il sostegno ai servizi scolastici – racconta Molinari – noi abbiamo, attualmente, 13 bambini esentati dal pagamento di retta e mensa, mentre alla materna sono 34 e 64 alla primaria. Per 46 studenti del ciclo primario, inoltre, riconosciamo l’esenzione dell’abbonamento ai mezzi di trasporto come lo scuolabus. In totale, i bambini seguiti e sostenuti nelle diverse scuole sono 1100.

Quando il disagio, poi, sfocia in degrado è il tribunale che impegna il comune a farsi carico dei casi a rischio. Un coinvolgimento che si attiva anche quando, alla fine di indagini psicosociali scaturite da maltrattamenti abusi o trascuratezza, si valuta l’intervento a supporto del minore.

In comunità, attualmente, ci sono 28 minori che risiedono in comunità le cui spese sono in capo al Comune, a questi si aggiungono 6 ragazzi con provvedimento amministrativo e 4 nuclei formati da madre e figlio.

Il Comune si fa carico anche di una ventina di minori coinvolti in atti più o meno criminosi che possono essere al carcere minorile Beccaria o ospitati in comunità o affidati al progetto “Rete che libera”: « Si tratta di un affidamento ai servizi sociali che coinvolge questi giovani in progetti sociali o di formazione utili a un cammino di recupero – spiega l’assessore Molinari – di solito serve in fase di processo per dimostrare una potenziale riabilitazione o come misura alternativa. Purtroppo, le risorse per la “rete” sono limitate e ne occorrerebbero molte di più: abbiamo coinvolto sponsor ulteriori per dare a un maggior numero di ragazzi questa opportunità. È un progetto che vede coinvolge le cooperative con i propri educatori ma anche i nostri sistemi sociali che si fanno carico della reale progressione positiva del cammino».

Sono proprio i fondi la più grande spina nel fianco di questo delicato assessorato: « Cerchiamo di coinvolgere tutti, a iniziare dal terzo settore. Ma partecipiamo a ogni bando possibile per continuare ad assicurare sostegno e supporto senza perdere in qualità. Abbiamo molti alleati, i varesini sono generosi e attenti. Il bisogno, però, è vasto. E, purtroppo, è destinato ad aumentare perché non si lavora a monte. Misure come “quota cento” o il “reddito di cittadinanza” drenano risorse importanti alla prevenzione. Continuare a lavorare sull’emergenza, non la farà finire».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.

Pubblicato il 30 Dicembre 2019
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