Samarate sottoscrive il protocollo d’intesa “Controllo del vicinato”

Con questa sottoscrizione, il "Controllo del vicinato" avrà anche dei momenti di confronto e formazione per i cittadini che vi aderiscono per "tenere più sicure le strade in cui vivono"

sottoscrizione protocollo controllo del vicinato

«A Samarate il “Controllo del vicinato” vede circa 800 famiglie coinvolte. Con la sottoscrizione del documento, si andranno a rivedere alcune modalità organizzative: a breve incontreremo i vari referenti di zona per la sua illustrazione, in stretta
sinergia con la nostra Polizia locale», spiega il sindaco di Samarate, Enrico Puricelli, dopo aver firmato in prefettura a Varese con il prefetto Enrico Ricci il protocollo d’intesa sul “Controllo del vicinato”, martedì 28 gennaio.

Il protocollo, nasce – come spiega la prefettura – dalla consapevolezza che il fattore sicurezza è sempre più percepito nel territorio tra i diritti primari:  si tratterebbe, dunque, di un «elemento indispensabile per la qualità di vita». «Da qui la scelta di orientare l’azione verso un modello partecipativo, integrato, di collaborazione tra cittadini e istituzioni, nel rispetto di ruoli e competenze», commenta Puricelli.

In quest’ottica, l’obiettivo dell’accordo è definire regole omogenee in tutta la provincia per le attività dei privati – volontari e,
precedute da un periodo di formazione, svolte in raccordo con le forze dell’ordine – finalizzate a segnalare fatti o fenomeni anomali che turbino l’ordine pubblico e la convivenza pacifica delle comunità locali.

sottoscrizione protocollo controllo del vicinato

«Il controllo del vicinato – sostiene il sindaco – è uno strumento di prevenzione della criminalità che presuppone la partecipazione attiva da parte dei cittadini residenti in una determinata zona, in stretta collaborazione con le forze di polizia statali e locali». Solo così, secondo Puricelli, fare controllo del vicinato significa promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini, allo scopo di ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone. «A tutti gli abitanti dell’area interessata è unicamente richiesto di alzare il livello di attenzione attraverso pochi, semplici passaggi: tra questi, il “far sapere” che gli abitanti della zona sono attenti e consapevoli di ciò che accade intorno a loro. A nessuno viene chiesto di fare eroismi o chissà cosa di speciale. A tutti, invece, è richiesto di prestare maggiore attenzione alle situazioni anomale che possono saltare all’occhio o generare apprensione ed allarme».

Il protocollo introduce una serie di attività di coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti, con momenti di formazione e confronto tra cittadini e istituzioni, anche attraverso serate dedicate ai soggetti più deboli.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Gennaio 2020
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