Misiani: “Il Pd deve recuperare il voto del ceto medio”

Il viceministro dell'economia è intervenuto insieme al senatore Alessandro Alfieri e al segretario provinciale del Pd Giovanni Corbo alla serata organizzata dal PD dell’area Laghi Sud dedicata alla legge di bilancio

Generico 2018

«Abbiamo dimenticato il ceto medio uscito fortemente indebolito dalla crisi economica e questo lo abbiamo pagato in termini politici. È stato un grande errore». Il viceministro all’Economia Antonio Misiani non ha nascosto la mano dopo aver lanciato il sasso. Ospite a Sesto Calende nella serata organizzata dal Partito Democratico dell’area laghi sud, in collaborazione con la Federazione provinciale di Varese, Misiani, insieme al senatore Alessandro Alfieri e al segretario provinciale del Pd Giovanni Corbo, ha riportato sul territorio e tra la gente la discussione sulla legge più importante per la vita dei cittadini, quella di bilancio, affrontando con chiarezza le paure emerse dal pubblico presente nella Sala consiliare. (da sinistra: Alfieri, Misiani e Corbo)

La voce delle aziende del territorio in più occasioni negli ultimi mesi ha sottolineato l’esistenza di un clima anti impresa che aleggia nel Paese e in alcuni provvedimenti del governo Conte bis, come plastic tax e sugar tax. «La legge di bilancio che abbiamo appena approvato non può essere giudicata come uno strumento contro le imprese – ha spiegato il vice ministro all’economia – Abbiamo confermato e migliorato gli incentivi sull’industria 4.0 e tra poche settimane avremo anche i decreti attuativi. Abbiamo scongiurato l’aumento dell’iva e stanziato 58 miliardi per le opere pubbliche nei prossimi quindici anni, ora bisogna risolvere le strozzature del sistema e accelerare la ripartizione. A fine gennaio abbiamo distribuito due miliardi e mezzo ai comuni, continueremo su questa linea. Abbiamo migliorato la vita di sedici milioni di lavoratori che pagheranno meno tasse e con la riforma dell’Irpef, che sarà presentata tra qualche mese, faremo un passo decisivo per migliorare il reddito dei ceti medi e delle famiglie».

Su quella ripartizione di risorse contano molto i comuni per rimettere in moto economicamente i territori come ha spiegato bene Corbo che è anche sindaco di Besnate, il comune da cui partì oltre dieci anni fa il movimento “imprese che resistono”. «Da qualche anno siamo liberi dal patto di stabilità – ha detto il segretario provinciale del Pd –  ma spesso per gli amministratori locali il vero problema è rappresentato dalla spesa corrente. C’è poi un tema che riguarda l’attrattività dei territori nei confronti degli investimenti privati che però vengono allontanati dalla burocrazia asfissiante. I comuni devono poter contare sugli oneri di urbanizzazione e sulle ricadute positive della presenza delle aziende».

Lavoro, rapporto tra uomo e macchina, emergenza climatica, controllo e tassazione delle piattaforme informatiche globali, welfare inclusivo, attenzione alle politiche per la famiglia e per il sostegno alla natalità sono gli stimoli arrivati dal pubblico di Sesto Calende. «Ascoltare i territori e avere un contatto reale con il ceto medio è fondamentale per recuperare il terreno perso – ha ribadito Alfieri – Per anni abbiamo ceduto a una narrazione del futuro che non teneva conto della realtà, dove c’era la sofferenza delle famiglie che chiedevano risposte ai loro bisogni dopo una crisi economica rovinosa. Alcune trasformazioni richiedono un giusto tempo che non può escludere dalla sera alla mattina chi non può permetterselo. Per rispondere ai nuovi bisogni, c’è chi agita le paure. Invece noi prediligiamo un’azione riformatrice che tenga insieme il nuovo che avanza senza lasciare per strada nessuno».

 

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Pubblicato il 12 Febbraio 2020
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