Bambini e coronavirus: servono tutele di legge
Unicef firma la petizione nazionale che chiede un "decreto bambini" per il coronavirus: servono regole chiare e interventi mirati per le situazioni di degrado
I diritti e la tutela dei bambini non può essere affidata al buon senso, che a volte manca.
Così Unicef firma la petizione nazionale che richiede alle autorità un “Decreto bambini” che tenga conto delle esigenze dei più piccoli in queste difficili settimane, soprattutto in caso di fragilità.
“Il fatto che i bambini non siano mai menzionati nei decreti che impongono misure straordinarie per il coronavirus è una mancanza”, afferma Caterina Rossi, ex presidente del comitato provinciale dell’Unicef di Varese (attualmente in maternità):
Sulla stessa lunghezza d’onda anche la presidente regionale di Unicef Fiammetta Casali (reggente ad interim sul comitato di Varese.
L’ora d’aria dei bambini
Se fatto come si deve i bambini possono uscire. Fa bene anche questo periodo come sottolineato in una nota recente dell’Oms. “I bambini hanno bisogno di uscire e di farlo in tutta sicurezza, soprattutto se vivono in appartamenti in città dove lo spazio in casa è più limitato e a volte manca persino il balcone”, afferma la referente regionale di Unicef. Dove funziona il buon senso i genitori si organizzano per portare fuori i bambini in maniera alternata o comunque sorvegliata nel cortile del condominio, dove non c’è il cortile i genitori escono con i bambini per una corsetta attorno al palazzo. Esplicitare questi concetti potrebbe aiuterebbe in quelle situazioni in cui il buon senso, per qualsiasi ragione, manca”, spiega Fiammetta Casali.
Cosa succede nelle famiglie?
La situazione per i bambini, a casa da oltre un mese in Lombardia, e per i loro genitori sta diventando molto faticosa. E andrà avanti per settimane.
Ci sono genitori abituati a stare fuori per lavoro tutto il giorno e che ora si trovano a convivere in casa quotidianamente, con figli e coniugi. “Si creano tensioni, è normale – spiega la referente Unicef – Ma quando queste tensioni si verificano in famiglie e situazioni già caratterizzate da fragilità economica o di povertà educativa, i bambini rischiano di pagarla cara.”
Certo, c’è la didattica a distanza che tenta di mantenere un legame con gli insegnanti, adulti di riferimento, e con i coetanei, ma proprio chi ne ha più bisogno spesso ne rimane tagliato fuori per carenze tecnologiche.
In caso di maltrattamenti e degrado
Maltrattamenti e degrado caratterizzano situazioni gravissime in cui sono coinvolti quasi mezzo milione di bambini in Italia. Per loro in questi giorni è quasi impossibile chiedere aiuto perché è tutto concentrato su un’altra emergenza: “Per questo Unicef ha sottoscritto la petizione che chiede al governo di intervenire con un decreto bambini che tuteli anche e soprattutto questi minori con task force locali capaci di tenere sotto controllo le realtà critiche già note e ci sia la giusta attenzione ai pronti interventi per mettere al sicuro questi bambini.
Bambini soli per coronavirus
Altra emergenza non considerata e che pure si sta verificando, è quella dei bambini rimasti soli perché i genitori sono ricoverati in ospedale o peggio. “Anche su questo, in attesa di un quadro di riferimento, sosteniamo l’iniziativa di associazioni private, come la fondazione la Cordata che, assieme a Comune ed Emergency, ha aperto struttura per i bambini che non possono stare con i genitori a causa del coronavurus“, afferma la referente di Unicef.
Una raccolta fondi per i bambini ammalati o che si ritrovano soli per il Covid-19
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