“Il mio bimbo nascerà e i suoi nonni non ci saranno”
Sono tanti gli italiani all'estero che ci leggono. Questa è la storia di Rosalba "emigrata" a Losanna: sta per diventare mamma ma, a causa delle restrizioni in vigore, i suoi genitori non potranno raggiungerla
Ciao Varesenews!
Che bella iniziativa! Tanti parlano degli italiani ma non degli italiani lontani, che da un giorno all’altro sono diventati lontanissimi.
Io sono a Losanna, “niente di ché” rispetto a chi si trovi dall’altra parte del globo. Qui non si respira ancora paura, i casi sono meno numerosi che in Lombardia e le persone sono (purtroppo?) meno sensibili al tema. Personalmente, avendo tutta la mia famiglia in provincia di Varese, ammetto di essere molto più triste o stressata dei miei conoscenti qui. (la foto è di Éva Joachim)
Sono incinta al 9 mese, il nostro futuro bambino (non sappiamo ancora il sesso!) potrebbe nascere a momenti, e non era proprio così che mi aspettavo questa fine di gravidanza…
Sicuramente questo nuovo membro della famiglia non avrà la fortuna che ha avuto sua sorella, di vedere parenti e amici salire su un treno per venire a dirgli ciao, di fare incontri forse incoscienti a metà a strada, a Domodossola, anche solo per un paio di ore insieme.
Il valore della mobilità si scopre solo quando quest’ultima viene a mancare, come per molte altre cose.
Losanna ora è lontanissima da Varese, io sono lontanissima, la mia famiglia è lontanissima. Ringrazio con tutto il cuore di essere molto bene integrata qui, di avere tanti tantissimi amici e conoscenti che sono pronti a fare “da nonni o da fratelli” in caso di bisogno. Ma certo, non sarà la stessa cosa. E nonostante ci stiamo preparando a questo bellissimo evento, un velo di tristezza ci ha preso i pensieri. (Come vedete, sono le 5.30 e sono insonne….).
Mia figlia grande di neanche due anni ha iniziato a parlottare, in questi giorni la sua parola preferita è “nonno / nonna” : forse puro caso, forse la sensibilità dei bambini che capiscono tutto, ma ogni volta che lo dice mi viene un magone.
Cerco di essere positiva, di ripetermi “tutto andrà bene” e di pensare che il peggiore dei casi è solo il fatto che nostro figlio o nostra figlia non vedrà i suoi nonni per qualche mese. Non penso alle complicazioni che ci potrebbero essere in Italia o qui, alla solitudine dei miei famigliari o al fatto che se dovesse succedere qualcosa io non potrò essere lì (e viceversa).
Andando a vivere all’estero noi giovani siamo tutti coscienti che un giorno sarebbe arrivata la resa dei conti, il giorno in cui ci saremmo sentiti inutili e lontani, e in cui non avremmo potuto essere noi, quelli che aiutano o supportano i nostri genitori o le persone a cui vogliamo bene. Questo giorno è arrivato precipitosamente, e mette in ballo tante emozioni alle quali ancora non ero pronta.
Grazie Varesenews per aver pensato a noi! Gli italiani all’estero fanno sempre parte di quella categoria di “mezzosangue” che spesso viene dimenticata.
Siamo con voi in questi giorni difficili, ci mancate tutti, e vi supportiamo come possibile. È bello sapere che qualcuno pensi anche alle nostre emozioni!
Con affetto,
Rosalba Maruca
 
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