“L’asilo chiude? È uno scherzo? Mannaggia!”

La scuola materna di Cunardo fa appello alla comunità per garantire continuità alla propria offerta formativa, messa a rischio dalla chiusura imposta ai tempi della pandemia

Sono centoquarantanni, dal 1880, che la Scuola Materna di Cunardo accoglie i bambini del paese e non solo. Ad oggi si contano una settantina di iscritti provenienti anche dai comuni più o meno limitrofi, qualcuno addirittura da Luino, attratti dalla nomea che l’asilo e le sue insegnanti hanno saputo costruirsi negli anni.

Un’offerta che negli ultimi mesi si era arricchita con una serie di iniziative quali le aperture serali (per consentire un’uscita a mamma e papà) la pet-terapy con l’ausilio di simpatici coniglietti, cangnolini e pony e, ancora, il recentemente inaugurato giardino esterno completamente rinnovato e l’ aula montessoriana dove i piccoli potevano mettere in pratica quel ”aiutami a fare da solo” tanto cara alla nota pedagogista e sperimentare, attraverso molteplici oggetti in materiali naturali, il mondo dei cinque sensi.

Ma la crisi non sta risparmiando questa preziosa realtà educativa alle prese con il pagamento degli stipendi dei nove dipendenti e delle spese di gestione della struttura, a fronte di mesi di chiusura imposta. Il consiglio di amministrazione, composto da sette persone che dedicano il proprio tempo alla gestione della scuola a titolo completamente gratuito, sta facendo di tutto per cercare di garantire la riapertura una volta rientrata l’emergenza, ma non è così scontato che questa avverrà. I conti in rosso oscillano su questa possibilità come una spada di Damocle, qui come nella maggior parte degli enti paritari.

Volontari, maestre e bimbi affidano ad un video la loro richiesta di solidarietà, rivolta a tutta la comunità: “Il rischio di non riuscire a ripartire sta diventando una realtà”, “Noi siamo solo volontari ma abbiamo una grande responsabilità nei confronti della comunità intera”, “Solamente insieme potremo farcela.”

E sono proprio i più piccoli a voler scongiurare la possibilità della non riapertura: “Ma ti pare possibile che l’asilo chiude?!” “Tutti insieme possiamo farcela!” “Donate, donate, donate!” urlano con le loro vocine fuori campo. Vocine che speriamo arrivino dritte al cuore dei genitori e degli abitanti del piccolo comune prealpino, che possano fare fronte comune per sostenere un tassello essenziale della propria comunità, quello che si occupa della cura e della formazione dei cittadini del futuro.

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Pubblicato il 27 Aprile 2020
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