Luino, zero contagi nelle case di riposo
Isolamento e cura: gli accorgimenti nelle due residenze che ospitano centinaia di anziani

Due residenze per anziani, due realtà separate anche fisicamente perché una, il Comi, si trova nei pressi dell’ospedale cittadino.
L’altra, la casa di cura fondazione Mario e Rina Molina si trova all’inizio della lunga strada che porta verso Colmegna dopo la rotonda dell’Ulivo ed è per tutti la casa di riposo “fonteviva” di Luino.
Entrambe le strutture non hanno contagi covid fra gli ospiti e nemmeno fra il personale sanitario.
Il segreto di questa barriera, che tutti si augurano rimanga alta e ben funga da custodia delle salute e delle vite degli ospiti, passa attraverso pochi ma ad oggi efficaci espedienti: chiusura immediata e controlli rigorosi.
È avvenuto al Comi, composto da casa albergo, struttura protetta, e nucleo anziani con quasi 200 ospiti nel complesso e oltre cento operatori sanitari che vi lavorano: «Abbiamo chiuso alle visite già alla fine di febbraio e siamo molto rigorosi coi contatti che arrivano dall’esterno, anche per quanto concerne l’ingresso dei dipendenti», dicono dalla fondazione.

Una ricetta molto simile a quella adottata alla “Mario e Rina Molina“ (foto sopra). La residenza è una dipendenza di fatto della casa di riposo più grande, di Barasso, ma in termini numerici la struttura lunense di via della Vittoria ha numeri più piccoli della Monsignor Comi, parliamo di 60 degenti e una quarantina di dipendenti.
«Ma in questo momento siamo fermi a 50 ospiti», spiega il direttore Tiziano Favani.
«Non solo abbiamo chiuso alle visite, ma abbiamo anche fermato gli accessi di nuovi ospiti. In questo modo, oltre al seguire alla lettera tutti i consigli e le previsioni dei dlcm e della normativa, cerchiamo di arginare il virus, Ci siamo mossi subito, con grande anticipo», spiega il direttore confermando di «non avere notizia di segnalazioni di casi positivi fra i dipendenti».
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