“Serve un posto per i senzatetto, sono persone”

L'appello del prevosto don Riccardo Festa. I senzatetto vivono in piazza e da settimane non possono neppure lavarsi, molti hanno problemi di alcolismo. L'idea di una tenda per assisterli

Generico 2018

«Vorrei che le persone senza dimora venissero considerate come persone. Curate e aiutate anche in questo momento». Don Riccardo Festa, prevosto di Gallarate, solleva forte il tema dei senzatetto che abitano il centro di Gallarate.

L’intervento è arrivato in occasione della processione della Domenica della Divina Misericordia, che si è tenuta come momento di preghiera che ha unito idealmente la cappella Camelot alla chiesa dei Ronchi (idealmente nel senso che non è stata una processione di popolo).

Don Riccardo ha parlato di misericordia e ha appunto declinato il tema, nella parte finale, anche nella realtà locale. Non senza nascondere le asprezze del tema dei senzatetto, che a Gallarate da un lato è rimasto sullo sfondo (non essendoci stati interventi strutturati) dall’altro ha causato improvvise fiammate di ostilità nei confronti delle persone che vivono in strada: ad esempio era successo in occasione di un post del sindaco Cassani che criticava pesantemente le persone sbandate che vivono in piazza e che aveva suscitato accese reazioni.

Negli ultimi giorni c’è stata una certa confluenza sulla proposta di una tenda per assistere le persone che vivono in strada, che sono una decina e con grossi problemi anche di sicurezza sanitaria e di dignità umana.

«Qui in città a Gallarate si è risvegliata verso le persone senza dimora che in questi giorni in cui si dice “stata e casa”, una casa dove stare non ce l’hanno» ha spiegato don Riccardo Festa nel suo intervento. «Noi come parrocchie della Città conosciamo per nome queste persone, perché venivano a pranzo al Ristoro del Buon Samaritano, perché venivano a tagliare i capelli, a fare la doccia e a lavare i vestiti nello spazio diurno gestito dai nostri volontari presso la casa di Francesco e usufruivano dell’ambulatorio che sempre presso la Casa di Francesco, i volontari della Croce Rossa avevano messo a disposizione. Vorrei che innanzitutto queste persone senza dimora venissero considerate come persone».

Molta ostilità è rivolta ai senzatetto della piazza anche perché vivono con problemi di dipendenza da alcol o sostanze. Un tema che non è stato ignorato da don Riccardo:  «Se molte di loro, ma non tutte, hanno problemi di alcolismo, vorrei che si considerasse che anche l’alcolismo è una malattia o è la conseguenza di qualche malattia psichica e come tale va curata. Rimproverare una persona alcolizzata perché non usa la testa è come rimproverare un asmatico perché non respira bene».

« Sarebbe necessario poterne parlare, in modo sereno, in un contesto dove ciascuno può mettere i campo la sua competenza. Forse si potrebbe trovare un posto, dove si possano mettere in atto misure sanitarie adeguate, perché possano venire a ricevere qualcosa per il cibo e il vestito. Forse anche un luogo dove fare una doccia in un contesto di sicurezza sanitaria. Sarebbe un luogo dove magari si possa misurare loro la temperatura per vedere se hanno febbre. Forse anche un luogo per ricoverare qualcuno magari almeno in caso di problemi di salute. La loro fortuna è che noi li teniamo già a distanza e quindi noi che siamo i malati non li abbiamo ancora contagiati. Però qualche contagio li potrebbe raggiungere».

La proposta di una tenda per dare copertura e tenere sotto controllo i senzatetto è stata avanzata nei giorni scorsi, e ha trovato d’accordo, il capogruppo Pd Giovanni Pignataro e quello di Fratelli d’Italia Giuseppe De Bernardi Martignoni, due consiglieri comunali che stanno su sponde opposte (opposizione e maggioranza). Potrebbe essere un primo approccio per cercare una soluzione a un problema che è stato di fatto solo ignorato.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 18 Aprile 2020
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