Whirlpool, i sindacati scrivono al prefetto: “La riapertura è una forzatura”

In una lettera le preoccupazioni dei segretari territoriali di Fim, Fiom e Uilm: "La dimensione dello stabilimento rappresenta un ulteriore fattore di rischio"

Protesta sciopero Whirlpool maggio 2018

Le preoccupazioni sulla riapertura della Whirlpool di Cassinetta di Biandronno al centro della lettera che i segretari territoriali di Fim, Fiom e Uilm Varese hanno inviato al prefetto di Varese, Dario Caputo.

La richiesta dell’azienda di poter ripartire con l’attività produttiva nel sito varesino – dove lavorano circa duemila persone – è per i sindacati una “forzatura” e rappresenta “una questione di vitale importanza per molti cittadini e molti lavoratori della provincia di Varese”.

“Le attività nell’industria dell’elettrodomestico è sospesa fino al 3 maggio prossimo – precisano i segretari Paolo Carini, Giovanni Cartosio e Fabio Dell’Angelo -. Ci risulta che, a partire da una comunicazione alle organizzazioni sindacali nazionali FIM FIOM UILM, la Whirlpool abbia deciso di riavviare comunque le sue produzioni a partire dal 15 aprile, motivando questa scelta con la riapertura – contenuta nel DPCM del 10 aprile – delle attività esercenti commercio al dettaglio di prodotti vari tra cui gli elettrodomestici (attività pertanto non specializzate nella vendita del prodotto Whirlpool)”.

“Ci risulta inoltre – proseguono i sindacati – che, per procedere in direzione di tale riavvio delle sue attività, la Whirlpool abbia comunicato l’intenzione di inviare alle prefetture delle provincie in cui sono ubicati i suoi stabilimenti la comunicazione con cui notifica il riavvio delle produzioni in funzione di una “filiera essenziale” aperta, quella appunto degli esercizi commerciali al dettaglio non specializzati nella vendita di elettrodomestici”.

“La posizione dell’impresa di riavvio di tutti i suoi stabilimenti ci appare pertanto forzata, vista la esigua quota di prodotti Whirlpool destinati a quelle attività in un periodo di poche settimane fino al 3 maggio, quota che comunque sarebbe garantita dalle scorte presenti nei magazzini e nelle reti di vendita”.

Per i sindacati quella dell’azienda sarebbe dunque un’interpretazione molto estrema del concetto di “filiera” essenziale a differenza della finalità delle previsioni contenute nei DPCM emanati nelle scorse settimane fino al 10 aprile.

“Riteniamo non sostenibile la continuazione delle attività a prescindere dalla comunicazione che Whirlpool Le ha inviato – concludono -. Con la aggravante della dimensione molto rilevante dello stabilimento in questione, con molte maestranze che si recano al lavoro da numerosi Comuni della Provincia e fuori Provincia, finanche con l’utilizzo di mezzi pubblici e quindi con un rischio molto elevato di diffusione del contagio. Restiamo disponibili per ogni chiarimento anche di dettaglio sulla situazione descritta”.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 14 Aprile 2020
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