Pasticceria multata contrattacca: “Onesti e autorizzati, partito il ricorso al Prefetto”

La pasticceria Gnocchi era stata multata nella settimana di Pasqua. "Ma eravamo autorizzati alla vendita, come laboratorio artigianale senza somministrazione: siamo come una panetteria"

Generico 2018

La legittimità dell’operato della Pasticceria Gnocchioggettivamente riscontrabile documentalmente, sarà difesa in ragione della legge, della verità e dell’integrità dell’immagine della Pasticceria”. La comunicazione era burocratica, ma la Pasticceria Gnocchi non intende retrocedere, rispetto alla chiusura disposta (per un giorno dalla Polizia Locale).

La notizia risaliva ai giorni prima di Pasqua, pieno periodo di produzione, per chi fa dolci: la Polizia Locale era arrivata e aveva contestato l’apertura e un assembramento di clienti, almeno questa era stata la ricostruzione comunicata, anche se senza indicare il nome della pasticceria.

Ma Massimo Gnocchi, titolare dell’esercizio nel quartiere Cajello, è ben convinto delle sue ragioni: la pasticceria, in quanto laboratorio artigianale alimentare, poteva rimanere aperta e consegnare il prodotto finito. «Come confermato anche dalla Camera di Commercio e dalla Guardia di Finanza, sulla base del codice Ateco, che è chiaro» dice l’avvocato Riccardo Garavaglia, legale della pasticceria.

Il punto è questo: tutte le pasticcerie possono restare aperte, nel senso che possono produrre. Il comando di Polizia Locale contestava però che la pasticceria quel giorno non consegnava a domicilio, ma stava vendendo direttamente ai clienti.

Gnocchi però è chiaro nel distinguere la sua attività dalle altre: «La Pasticceria Gnocchi orgogliosamente da sempre a differenza di moltissime altre, è una reale e rara attività artigianale produttrice di dolciumi da senza alcuna somministrazione o bar che sia. Una cosa questa ultima che ne segna una netta e chiara diversità sostanziale anche durante questo momento di restrizioni normative, che vede di fatto la Pasticceria Gnocchi essere asseverata tra quel novero di attività alimentari del settore dolciario artigiano ritenute meritevoli di non interrompere la propria attività. Quindi la Pasticceria Gnocchi tutt’altro che abusivamente, aveva ed ha per legge il diritto/dovere di restare aperta anche come punto vendita al dettaglio al pari di ogni altro esercizio di generi alimentari specializzato».

Esattamente come un panettiere o un fruttivendolo, sempre rimasti aperti, senza obbligo di consegna a casa. E in effetti la pasticceria, lontana dalla strada principale, anche ad occhi profani risulta diversa dalla pasticceria dove si va a bere una cioccolata calda o si entra di corsa per un caffè.

Secondo l’avvocato Garavaglia l’operato della Polizia Locale non è stato lineare: «Sul posto hanno contestato violazione ex Dpcm art 1 del 22 marzo, dicendo che l’attività non era esclusa dal divieto. Ma nei giorni successivi si è passati ad altro: si è passati all’idea che ci fosse un assembramento di clienti. L’ordinanza di chiusura emessa dal Comune fa riferimento alla lettera U (assembramento) cioè la presenza di ben 5, poi divenute 3 persone. Insomma: al 4 aprile si fa la multa sulla base dei codici ATECO, ma poi in altra sede si fa invece riferimento all’assembramento». Il verbale stesso steso il giorno del controllo dice “al momento dell’ispezione si accertava che all’interno del negozio non vi era alcun cliente”.

Alla fine la pasticceria si è beccata la multa e un solo giorno di chiusura (il 7 di aprile) come sanzione accessoria. «Io ho chiesto annullamento in autotutela, ma la Polizia Locale ha voluto procedere e comunicare per di più anche all’esterno. Già al 10 di aprile abbiamo fatto ricorso al Prefetto».

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 08 Maggio 2020
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