Da Varese a Laveno con il tram-treno, l’idea per risolvere il nodo delle stazioni
La proposta dei Rotary: nuovo capolinea delle Nord da Milano nell'area dell'ex macello e trasformazione della linea per Laveno in un tram con varie fermate tra centro e castellanze
Varese-Laveno in tram, non più in treno, con cadenza delle corse ben più fitta rispetto a quella attuale e con la possibilità di nuove fermate nell’area urbana della Città Giardino.
L’ipotesi è contenuta in un progetto intitolato “TramTreno Varese” e promosso dai club Rotary attivi sul territorio con l’intento di ripensare la mobilità del capoluogo.
La trasformazione della linea Varese-Laveno da ferrovia a tram non è l’unica proposta inserita nel documento lanciato quest’oggi, martedì 26 maggio: l’ipotesi del tram treno infatti comprende lo spostamento del capolinea delle Nord da Milano nell’area dell’ex macello civico (per una migliore connessione sia con la tramvia sia con le linee di autobus), l’intensificazione delle corse (ogni 4’/6′ in area urbana; ogni 10′ sulla tratta che porta verso il Lago Maggiore).
Partendo dalla stazione in zona “ex macello” il tram – che userebbe i binari esistenti delle Nord – fermerebbe all’attuale stazione Nord (che diventerebbe appunto solo fermata), alla stazione delle Ferrovie Stato, ma poi anche in tutta la fascia tra Bosto, Casbeno e Masnago, con una serie di fermate urbane. Oltre Masnago-via Giordani continuerebbe fino a Laveno, con tutte le stazioni attualmente esistenti. (i dettagli nella fotogallery)
«Alla base del progetto TramTreno – spiega il portavoce Giovanni Arioli – c’è una congettura ben precisa: così come nella seconda metà dell’Ottocento la costruzione delle due linee Ferrovie dello Stato e Nord diede luogo alla crescita economica e sociale del nostro territorio, un nuovo assetto dell’infrastruttura ferroviaria consentirà di ridefinire i caratteri della città contemporanea in cui siamo già immersi, rilanciando Varese nell’area insubrica e nel più ampio contesto geografico di riferimento. Abbiamo pensato a pochi e chiari elementi che caratterizzino un progetto a elevato profilo infrastrutturale e soprattutto urbanistico».
L’ispirazione, secondo i promotori, è tratta da quanto avvenuto in diverse città europee che, in anni recenti, sono state ripensate a partire della ridefinizione dei modelli di trasporto pubblico sostenibile. In Italia un’idea simile è stata invece messa in pratica in Val Seriana dove una vecchia linea ferroviaria è stata riconvertita a tramvia sulla tratta che collega Bergamo con Albino.
Il tram Bergamo-Albino, alla fermata del quartiere Borgo Palazzo. In questo punto il tram passa sotto la strada usando la antica galleria ferroviaria; in altri punti gli incroci sono regolati da semafori, anziché da passaggi a livello, con tempi di sosta più ridotti per gli automobilistiTram-treno Varese: il progetto in pillole
Il percorso nella zona del centro di Varese, con la stazione all’ex macello e le due fermate più centrali– Realizzazione di nove nuove fermate urbane sulle linee FFSS e FNM;
– Trasformazione dell’attuale tratto ferroviario Varese-Laveno Mombello in tramvia, con intensificazione dei convogli a 4/6 l’ora e con un numero di fermate incrementato rispetto a quello delle stazioni attuali;
– Spostamento della stazione Nord di Varese all’area dell’ex Macello Civico, con punto di connessione alle linee automobilistiche e alla tramvia per Laveno Mombello;
– Fermate in corrispondenza delle attuali stazioni di piazzale Kennedy e Piazza Trento e Trieste (FS)
– Collegamento con funivia tra la nuova stazione di Varese Bellavista e il Campus Insubria da una parte e Capolago lago di Varese dall’altra.
«I riscontri dei migliori specialisti interpellati e del mondo accademico coinvolto nel nostro progetto – conclude Arioli –, ci parlano di ritorni positivi in termini di rigenerazione e aumento della compattezza urbana, efficientamento del servizio pubblico intermodale e miglioramento dell’accessibilità sostenibile ai servizi pubblici, tra cui l’Università. Il tutto si tradurrebbe in un incremento dell’attrattività locativa e turistica di Varese e del suo territorio». L’idea progettuale sarà comunque spiegata con maggiori dettagli il prossimo 27 giugno attraverso un webinar.
Non solo rotaie, nel progetto: l’idea complessiva prevede addirittura la creazione di una funivia capace di collegare Capolago con il Campus dell’Insubria passando per un’ulteriore fermata intermedia (chiamata “Bellavista”) nella zona di confine tra Varese e Gazzada Schianno.
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