Tra Sacro e Sacro Monte riparte dalla Speranza
Saranno i migliori rappresentanti del teatro varesino i protagonisti di Tra Sacro e Sacro monte 2020, dedicato alla speranza
Saranno alcuni dei migliori rappresentanti del teatro varesino i protagonisti di Tra Sacro e Sacro monte 2020. Sono loro il simbolo della Speranza: di ritornare alla normalità, lavorare, fare cultura e farla nel territorio.
E la Speranza è il tema dell’undicesima edizione del festival ideato e diretto da Andrea Chiodi e che, in maniera per nulla scontata, si svolgerà come sempre sulla terrazza del Mosè, tutti i giovedì sera di luglio.
Dal 2 al 30 luglio, sono sei in tutto gli appuntamenti del festival teatrale con i quali si intende contribuire alla ripartenza della grande impresa culturale varesina: un Festival realizzato dall’Associazione Tra Sacro e Sacromonte in partenariato con Comune di Varese, Camera di Commercio, Fondazione Paolo VI, Fondazione Comunitaria del Varesotto, con la proficua collaborazione tra le varie realtà del territorio, pubbliche e private.
«Un appuntamento non scontato, ma che volevamo fosse un segno, dopo i mesi travagliati appena passati. Cosi abbiamo fatto montagne di videoriunioni per valutare la effettiva fattibilità del festival, e alla finesiamo arrivati a prendere questa decisione – spiega Andrea Chiodi, direttore artistico del festival – Perchè è arrivato il momento di guardare nettamente al futuro, di nutrire una speranza nuova, di essere portatori di speranza. È questo che ci interessa essere in questa difficile e nuova edizione: e per questo siamo partiti dai colleghi varesini, protagonisti di queste riunioni. Siamo voluti partire dalla speranza intesa come motore capace di portare un po’ di consolazione e uno sguardo baldanzoso verso ciò che verrà, attraverso la bellezza dell’arte dal vivo e dell’incontro tra spettatori e artisti. Credo che oggi più che mai il compito delle istituzioni culturali sia di sostenere gli artisti e dare nuove occasioni di rilancio a tutto il comparto della cultura».
Dalla Terrazza del Mosè daranno dunque voce a testi di speranza Giancarlo Ratti e Sarah Collu, Alice Pavan, Angela Dematté, Antonello Cassinotti e Dario Villa, Francesca Lombardi Mazzulli, Francesca Porrini ed Elena Rivoltini, Stefano Beghi, Paola Manfredi, Ferdinando Baroffio, Chiara Nicora.
Mentre con un affettuoso video molti dei protagonisti delle passate edizioni – da Giacomo Poretti a Massimo Popolizio, da Elisabetta Pozzi a Arianna Scommegna – hanno rivolto un “in bocca al lupo” ai loro colleghi varesini per questa edizione così speciale.
«Il ritorno di Tra Sacro e Sacro Monte – ha spiegato il sindaco di Varese, Davide Galimberti – coniuga la bellezza del nostro territorio a quella della grande arte. Poter tornare a riabbracciare entrambe, dopo questi mesi difficili, è per tutti i varesini motivo di grande soddisfazione. Come Amministrazione non possiamo che sostenere tutte le iniziative che, al pari di questa, segnano un nuovo inizio. Soprattutto per gli artisti del territorio, su cui quest’anno si è scelto di puntare: perchè il sostegno alla cultura, al di là del lato finanziario è dare una mano a riprendere presto l’attività. Per questo abbiamo fatto di tutto per sostenerla, quando ci siamo resi conto della sua fattibilità».
«Che la riflessione di Tra Sacro e Sacro Monte 2020 si basi sul concetto di speranza è oggi più che mai significativo – ha sottolineato il prevosto di Varese, monsignor Luigi Panighetti – Quello della Speranza è un tema di cui abbiamo bisogno molto. Arriviamo da un momento difficile, duro: il rischio è che i nostri occhi siano orientati all’immediato rischiando di dimenticare che l’immediato deve essere guardato attraverso un oltre, che ci permette di volare piu alto».
Il tavolo della presentazione, a cui erano seduti il sindaco Davide Galimberti, il direttore artistico Andrea Chiodi, il presidente dell’associazione tra Sacro e Sacro monte Gianni Bottinelli, il presidente della commissione cultura Francesco Spatola, monsignor Luigi PanighettiANTEPRIME “MADE IN VARESE” E RITORNI IMPORTANTI NEL CARTELLONE DI “TRA SACRO E SACRO MONTE” 2020
Il primo appuntamento della rassegna è per giovedì 2 luglio con “Beethoven e Pirandello: da “La Pastorale” a “Ciaula scopre la luna”: «Per omaggiare i 250esimo anniversario della nascita, i cui festeggiamenti erano stati previsti in tutto il mondo e brutalmente cancellati»: a dar voce ai due autori così lontani ma che accostati sono capaci di suscitare qualcosa di sorprendente nel cuore dello spettatore saranno Giancarlo Ratti e SarahCollu accompagnati al pianoforte da Chiara Nicora e Ferdinando Baroffio.
Fa ritorno al festival, giovedì 9 luglio, Karakorum Teatro con una nuova produzione “Orazion de na striga”, tratto da “La Gigia” di Romano Pascutto, con Alice Pavan, disegni dal vivo diMarianna Iozzino, regia di Stefano Beghi. “Orazion de na striga” è una sorta di orazione civile,una preghiera, una meditazione della carne. «Lo spettacolo, inedito, doveva debuttare a marzo, è stato bloccato dall’emergenza e si presenta ora in anteprima nazionale – spiega Stefano Beghi, regista e anima di Karakorum Teatro – Un momento speciale anche per noi, che ci siamo confrontati per la prima volta con un poemetto in versi scritto in dialetto veneto: la figlia di Pascutto verrà apposta per vedere il poema del padre prendere aspetto concreto in uno spettaclo teatrale»
Il terzo appuntamento, quello giovedì 16 luglio, è una riedizione: si tratta di “Etty Hillesum, cercando un tetto a Dio”, produzione di Tra Sacro e Sacro Monte del 2009, con Angela Dematté, per la regia proprio di Andrea Chiodi. È il racconto degli ultimi tre anni di vita della ventiseienne Etty Hillesum, una ragazza ebrea vissuta ad Amsterdam e morta ad Auschwitz nel 1943.
“L’ora buia. Manzoni. Testori. La speranza”è invece una produzione di Teatro Periferico in programma giovedì 23 luglio, con Antonello Cassinotti e Dario Villa per la regia di Paola Manfredi, dove Giovanni Testori scava ancora più a fondo negli abissi in cui Alessandro Manzoni si avventura ne I promessi Sposi.
Il Festival Tra Sacro e Sacro Monte ospita, martedì 28 luglio, alle 19, l’ultimo appuntamento del progetto La Musica degli Angeli, con un’altra realtà del territorio: L’Orchestra Cameristica di Varese, diretta dal Maestro Fabio Bagatin.
Chiudono il cartellone, giovedì 30 luglio, tre artiste varesine: Francesca Lombardi Mazzulli, Francesca Porrini ed Elena Rivoltini, protagoniste di “Il portico del mistero della seconda virtù”di Charles Péguy. Saranno accompagnate al clavicembalo da Chiara Nicora.
COME PARTECIPARE
Per la prima volta nella vita del festival gli spettacoli saranno come sempre gratuiti, ma questa volta rigorosamente su prenotazione, a causa delle normative Covid.
Le prenotazioni si possono fare dal sito del festival (max due persone per prenotazione) e si apre da questo pomeriggio. Tranne il concerto di martedì 28, che sarà in un’unica replica alle 19, ogni spettacolo sarà proposto la stessa sera in due differenti orari, alle 19.00 e alle 21.30.
Ad ogni replica potranno accedere solo cento spettatori – la “capienza” della terrazza del Mosè con i dovuti distanziamenti – ma non ci sono problemi in caso di pioggia: gli spettacoli si potranno svolgere con le stesse modalità all’interno del Santuario.
La funicolare non sarà aperta, ma ci sarà servizio di navetta sia del comune sia delle autolinee Morandi tour: in quest’ultimo caso il costo è di 5 euro ma la prenotazione della navetta varrà come prenotazione anche del posto. Come sempre, partirà da piazza Monte Grappa.
Le navette del Comune di Varese sono invece gratuite: sono previste due corse speciali per ogni replica con partenza dalla zona dello stadio/palasport.
MOSTRE COLLATERALI PER CHI SALE AL BORGO
A lato degli spettacoli, anche se in forma minore rispetto agli altri anni, sarà possibile”salire al sacro monte anche per guardare, nell’attesa e in alternativa, anche delle mostre d’arte: durante i giorni di rappresentazione, resteranno aperti infatti il museo Pogliaghi, la Cripta, e la collettiva dell’associazione Liberi Artisti di Varese alla Location Camponovo.
LA DIRETTA DELLA CONFERENZA STAMPA
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Complimenti a Sacro e Sacro Monte che nonostante le difficolta è riuscito ad esserci anche quest’anno.
Tuttavia non posso non evidenziare la sgradevole affermazione iniziale dell’articolo dove si dice che l’edizione di quest’anno vedrà i migliori artisti varesini!!
Tale affermazione è gratuita e offende i professionisti Varesini che da anni lavorano con competenza e umiltà sul territorio, ci sarebbe anche da verificare la “varesinità dichiarata ” di una sostanziosa parte di artisti!!
Tra l’altro veramente validi. Tuttavia auguro la migliore riuscita della rassegna 2020. A me personalmente il Sacro al Sacro Monte ha dato molto. Peccato questa caduta di stile. chicco colombo
Non vorrei mai urtare la sensibilità delle tante risorse artistiche varesine che operano nel territorio: ho cosi corretto “i migliori”con “alcuni dei migliori” nella speranza che ciò corrisponda più pienamente alla realtà culturale del territorio. L’errore, e la caduta di stile, in questo caso è solo mia.
PERDONATA!!
Mi sembrava eccessivo.
grazie!!
Ho la sensazione che si cerchi in questo periodo di ripartenza di coagulare attorno a certe iniziative teatrali la “buon qualità del teatro” senza considerare o dare voce all’altro teatro che stai venendo avanti nuovo e cresciuto dall’esperienza del covid .
Diciotto artisti si mettono insieme con un quarto di budget del Sacro Monte e danno vita ad un unica ,nuova e meravigliosa esperienza teatrale. Speriamo che se ne parli. Esiste il teatro laico di fianco a quello cattolico, bisogna parlarne! Un abbraccio Chicco rompi palle.