In auto nella zona Ztl per prendere le mascherine da donare: 19 multe
Amara sorpresa per Alberto Ciatti, odontoiatra di Varese e cofondatore dell'associazione "M.O.O.S.S.": il suo magazzino è in centro e nel periodo del lockdown è transitato più volte in auto per caricare i dispositivi di protezione da regalare ai medici. Ora rischia di pagare quasi 2000 euro di multa
19 multe da 98,24 euro da pagare per essere entrato e uscito più volte dall’area ztl di Varese senza averne il diritto. Ci sarebbe poco da fare se non mettere mano al portafogli e saldare il debito con “la giustizia”, se non fosse che quei viaggi sono stati fatti in pieno lockdown per portare mascherine e camici a medici di base e anche alla polizia municipale di Varese. Una storia un po’ surreale fatta di malintesi e burocrazia che forse si risolverà, almeno ci si augura, con una stretta di mano.
Alberto Ciatti, odontoiatra di Varese e cofondatore dell’associazione “M.O.O.S.S.”, acronimo di Medici Odontoiatri Operatori Sanitari e Socio Sanitari uniti contro il covid-19, nel periodo dell’emergenza insieme ad un collega Tommaso Mascarello, si è prodigato per distribuire, a chi ne aveva bisogno, le protezioni che in quel momento il loro studio medico non utilizzava, essendo chiuso.
«Entravo ed uscivo da via Gioacchino Rossini a Varese, in auto – racconta Alberto Ciatti – in piena zona ztl. Lì ho il magazzino in cui tengo mascherine, guanti occhiali di protezione. Avevo spiegato al Comune che la targa della mia auto non è registrata quindi in teoria non sarei potuto passare ma mi hanno risposto che mandando una segnalazione agli uffici si sarebbe trovata una soluzione. Invece non è andata così: per i passaggi dal 16 marzo al 20 maggio ho collezionato 19 multe da 98,24 euro l’una, in un giorno ne ho prese addirittura sei».
Inutile dire che il dottor Ciatti è amareggiato: «Mi spiace davvero tanto che anche in un momento come quello che abbiamo passato, pieno di difficoltà e di dolore, la burocrazia abbia preso il sopravvento. Il Comune sapeva quel che stavo facendo, l’avevo avvertito. In quei giorni nessuno si muoveva, era scattato il lockdown ed era evidente che io facessi avanti e indietro dal centro solo per necessità, e la necessità era dare una mano agli altri, ai miei colleghi ma non solo. Invece si è preferito essere inflessibili. Già alle prime due sanzioni ho scritto a sindaco e vicesindaco: era il 23 giugno e non mi hanno ancora risposto».
Interpellato il Comune spiega: «In realtà si tratta di un grande equivoco che il Comune ha tutta la volontà di ricomporre – spiega Daniele Zanzi, vicesindaco di Varese e assessore alla polizia locale – Le multe in violazione della ZTL vengono comminate automaticamente quando la telecamera “vede” una targa che non è nella lista di quelle autorizzate ad entrare. E quella targa non l’avevamo. Ma, ribadisco, c’è tutta la volontà di comporre questa questione e ringraziamo ancora Ciatti per il meritorio servizio messo in opera durante il lockdown».
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Chissà come mai non vengono multate tutte quelle auto, soprattutto suv, posteggiate per ben oltre la mezz’ora consentita, in piazza Giovane Italia, guarda caso nell’orario di pranzo quando i tavoli dei ristoranti all’aperto sono quasi al completo.