Il “Franco Ossola” riabbraccerà il Varese che venerdì si presenta al pubblico

Lo stadio resterà in gestione al Comune che darà priorità alle partite di Serie D. In agosto i lavori sugli impianti. Il club è pronto a raccontarsi alla stampa in un incontro trasmesso in diretta

città di varese calcio stadio masnago

Dopo essere stato chiuso per un anno, salvo qualche sporadica giornata di sport, quasi a voler indicare a tutta la città lo stato di crisi attraversato dal calcio locale, lo stadio “Franco Ossola” è pronto per tornare ad aprire i battenti con regolarità.

L’impianto sportivo di Masnago – intitolato al campionissimo del Grande Torino di cui si è parlato in questi giorni per via di uno storico record che detiene con la maglia granata – ospiterà infatti le partite interne del Città di Varese. L’ufficialità è, nei fatti, contenuta nella comunicazione fornita ieri dalla società biancorossa: con l’accettazione di tutte le pratiche per partecipare alla Serie D c’è anche quella della sede di gioco che, appunto, sarà lo stadio, l’unica “casa” riconosciuta dagli appassionati del Varese. (in alto: la partita “prenatalizia” di Terza Categoria giocata dal Città di Varese a Masnago / foto Ezio Macchi)

Il discorso relativo allo stadio potrebbe essere affrontato nel tardo pomeriggio di venerdì, quando il Città di Varese (per il momento proseguiamo a utilizzare la denominazione ufficiale) svelerà una serie di notizie riguardo al futuro prossimo, in una conferenza stampa (ore 18,30) che verrà trasmessa anche dalla pagina Facebook del club. Una occasione nel quale i dirigenti spiegheranno anche la formula con cui il CdV si dovrà sostenere a livello economico, domanda che – visti i recenti precedenti – attende risposte certe da parte dei tifosi.

Di certo, il club calcistico non prenderà in carico il “Franco Ossola”: la gestione di una struttura simile è giudicata troppo onerosa per una società dilettantistica, quindi resterà in carico al Comune (che è anche il proprietario) con cui il dialogo ora è aperto e “scorrevole”. Palazzo Estense interverrà nel mese di agosto per realizzare alcuni lavori legati all’impiantistica giudicati necessari, poi darà lo stadio “a gettone” al Città di Varese per disputare le partite interne. L’uso quindi non sarà esclusivo ma la formazione di Serie D avrà comunque la priorità per l’arena principale; il campo resta a disposizione anche per altri club (lo scorso anno, per esempio, il Bosto aveva giocato una gara di campionato) così come il rettangolo in sintetico sul quale dovrebbero allenarsi anche i ragazzini dell’Accademia Varese, almeno per alcune ore a settimana.

Il Comune si farà carico anche di aprire (non subito, ma nei mesi prossimi) il sintetico ai classici gruppi di appassionati alla ricerca di campi su cui allenarsi o giocare tra amici; l’idea di Palazzo Estense è quella di tornare al pre-Covid, quando un incaricato comunale svolgeva le funzioni di custode gestendo anche le ore di utilizzo del campetto a sette. Dove invece una intesa più profonda tra Comune e Città di Varese potrebbe svilupparsi è sui campi delle Bustecche (il cosiddetto centro “Varesello”). In passato non sono mancati problemi e incomprensioni, ma è evidente che avere quella struttura a disposizione farebbe comodo a tutte le parti in causa, permettendo anche a un’area periferica di tornare a vivacizzarsi e a ospitare lo sport, la funzione cioè per cui era stata pensata.

Città di Varese, un altro passo verso la Serie D

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Luglio 2020
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