Mio marito ricoverato in attesa di un intervento che viene sempre rinviato
L'isolamento dei ricoverati nei casi di pazienti fragili crea situazioni di apprensione tra i parenti che non hanno comunicazioni dirette

Gli ospedali sono chiusi a parenti e amici. I ricoverati, a causa delle regole legate all’emergenza sanitaria, rimangono soli in reparto. In genere si tratta di situazioni fastidiose ma non critiche perché i pazienti possono comunicare con chi sta fuori. C’è, però, una tipologia di ammalato, poco o non autosufficiente, che non permette contatti stretti.
È proprio una di queste situazioni di isolamento quella che racconta una donna il cui marito è ricoverato all’ospedale di Varese.
Le sue condizioni pregresse lo rendono estremamente fragile ( è invalido al 100/100 con legge 104 e accompagnato,) e anche labile mentalmente: una notte l’uomo, spaesato si allontana dal suo letto e non riesce più a tornarci, andando a dormire in un’altra camera dove lo trovano qualche ora più tardi.
« Vengo a sapere questa cosa da un’altra persona ricoverata – spiega la donna – nessuno mi aveva riferito dell’episodio».
La preoccupazione della donna è alta anche perché il marito è ricoverato per essere sottoposto a un delicato intervento che, però, continua a essere rinviato: « Le sue condizioni sono già fragili, se si continua a rinviare, c’è il rischio di una ricaduta della malattia. E in che condizioni lo troverei in quel caso?».
A impensierire la moglie erano state le condizioni del ricovero, avvenuto solo al termine di una serie di accessi in PS sempre finiti con le dimissioni e arrivate al ricovero solo grazie all’insistenza di una dottoressa che aveva chiesto indagini diagnostiche più accurate : « Fortunatamente una dottoressa ha ascoltato le mie rimostranze e ha richiesto una risonanza magnetica che ha alla fine definito la gravità della situazione. È stato quindi deciso il ricovero e l’intervento, che è già stato rinviato tre volte. Ora è in lista d’attesa per settimana prossima. Speriamo che non intervengano nuovi contrattempi».
Lettera Firmata
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