Lezioni a distanza al corso di medicina: “È stato difficile ma il modello del nostro ateneo è stato il migliore”
A settembre, l'Università dell'Insubria ripartirà con la Didattica a Distanza. Uno studente lamenta le difficoltà a seguire i corsi. Il Presidente Carcano spiega i limiti dei mesi scorsi e le strategie messe in campo per il futuro

Da settembre ripartono le lezioni nelle scuole e nelle università ma non per tutti. Il sistema dell’istruzione ha scelto una formula composta da presenza e DAD per il secondo ciclo mentre anche il mondo accademico sta organizzando un rientro in aula soft.
L’Università dell’Insubria ha deciso che saranno riammessi in aula solo gli studenti delle lauree magistrali. Per gli altri si proseguirà con il sistema a distanza. Una soluzione che comporta alcuni sacrifici e difficoltà, come spiega uno studente del corso di Medicina e Chirurgia che lamenta grosse difficoltà nei mesi passati, difficoltà che gli hanno imposto di prepararsi ad alcuni esami con materiale reperito autonomamente.
« Per un corso di laurea come quello di medicina – spiega il Presidente della Scuola di medicina e Chirurgia dell’Università dell’Insubria Giulio Carcano – il confronto diretto e la presenza sono fondamentali. Questa è una materia dove si apprende tantissimo dal confronto e dall’osservazione. Purtroppo, l’emergenza sanitaria ci ha imposto di sospendere le lezioni in aula e abbiamo dovuto rivedere tutto il nostro modo di lavorare. Non nascondo che ci siano state difficoltà: andare a registrare le lezioni in università quando c’era il lockdown, rimodulare le slides, rivedere il modo di spiegare. Ci siamo trovati all’improvviso a dover ripensare il nostro lavoro: devo però assicurare che il nostro ateneo è stato il migliore in Lombardia quanto a organizzazione. Abbiamo fatto i salti mortali per assicurare lezioni ed esami. Abbiamo proclamato dottori, realizzato i tirocini professionalizzanti. Il prossimo anno accademico ci troverà più pronti e preparati, quanto fatto in questi mesi lo abbiamo sistemato e tarato con maggiore precisione. Certo rimangono alcuni limiti di connessione per certe zone o per alcuni privati. Anche se rimane il problema della compresenza, fondamentale per insegnare bene la scienza medica».
Una novità importante riguarda i tirocini curricolari che hanno ripreso: « Da circa un mese i tirocinanti sono stati riammessi in corsia sulla base di un protocollo della medicina del lavoro che sottopone gli studenti a indagine sierologica. Sono rientrati anche gli studenti dei corsi sanitari».
Uno sforzo notevole per chi si è trovato a dover ribaltare completamente un modo di operare tradizionale. Un cambiamento drastico che, però, non ha fermato né lezioni, né tirocini né, tanto meno, le lauree : « Ma speriamo di rientrare presto in aula. Il confronto in presenza è fondamentale» si augura il Presidente del corso Carcano.
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