Openjobmetis, primo ruggito: vince il derby di Supercoppa con Cantù

Prima vittoria nel precampionato dei biancorossi che piegano i brianzoli al termine di una partita equilibrata. Solito grande Scola, cesti decisivi di De Vico.

basket

Sudata, tutt’altro che scontata, tesa ma alla fine meritata. E bella, perché conquistare un derby dà sempre un fremito in più, anche se si gioca in precampionato e in una Supercoppa senza particolari obiettivi, per squadre da “lavori in corso” quali sono oggi Varese e Cantù. La Openjobmetis la spunta, anche se per alzare le mani bisogna praticamente attendere l’ultimo giro di lancette: 84-77 il finale, con l’eroe che non ti aspetti – De Vico – protagonista nella volata conclusiva a confermare la buona intuizione di Caja, che lo ha preferito a Strautins quando la palla ha iniziato a scottare.

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Supercoppa: Openjobmetis Varese – A. San Bernardo Cantù 84-77 4 di 31

Certo, staremmo parlando d’altro se Varese non avesse Scola, anche questa volta gigante d’attacco per la formazione di Caja: il “General” assorbe tanti palloni, sposta di fatto il baricentro offensivo in area come non accadeva dai tempi di Dunston e pur con qualche errore sciorina basket d’alta scuola in tante circostanze. 26 punti alla fine, e 20 di valutazione: altro che bollito. La Openjobmetis dovrà fare attenzione a non abituarsi a ruotare sempre e solo attorno a lui, però è evidente come l’altro bomber – Toney Douglas – sia ancora troppo indietro per dare un contributo.

Nel complesso ci pare di poter dire che Varese abbia meritato il successo, anche se tra alti e bassi, e nei momenti di down la luce si è spenta per qualche minuto di troppo. Però, contro un’avversaria più alla portata, i biancorossi hanno avuto il merito di costruire di più, di cercare l’ultimo passaggio – e qui ci piace dire che Ruzzier, ma anche De Nicolao, stasera hanno prodotto – e di non affidarsi troppo al tiro pesante. 6 su 24 dall’arco, dice il tabellino: errori ma senza abusi e senza particolari forzature. Una scelta che alla lunga ha pagato, mentre Cantù, che con le triple è stata a galla spesso, alla fine si è dovuta arrendere. Curiosamente per una cilecca (1 su 3) ai liberi del suo uomo migliore, Smith, autore di 26 punti con 9 rimbalzi e 6 assist. Lunedì sera si replica a Desio, l’Acqua San Bernardo cercherà la vendetta: non ci sarebbe cosa migliore che esultare anche in Brianza.

PALLA A DUE

Le problematiche legate alla prevendita last minut portano al palasport “solo” 300 persone circa, un inizio ma con Brescia le cose dovrebbero normalizzarsi, per quanto possibile. Sul campo Caja continua a proporre lo stesso starting five, quello con Jakovics in guardia e Douglas dalla panchina. Cantù lancia invece il giovane Procida in quintetto visto che una contrattura muscolare tiene fuori Woodard. L’esperto Leunen parte nei secondi cinque: contro Scola e Andersson ci sono Kennedy e Thomas.

Supercoppa: Openjobmetis Varese - A. San Bernardo Cantù 84-77
Jakovics, tra i migliori / foto S. Raso-VN

LA PARTITA

Q1 – Avvio simile nei fatti a quello con Brescia, anche se con ingredienti differenti: Varese parte molto bene senza però ricorrere al tiro pesante, bensì alimentando molto bene Scola sotto. 13 punti nel quarto per l’argentino e alcune belle azioni rapide biancorosse. Cantù va sotto ma trova nelle triple la benzina per risalire sino al 24-22 del 10′.
Q2 – La spinta iniziale si è spenta del tutto, tanto che alla lunga gli ospiti mettono il naso avanti. Poca roba, ma sufficiente per costringere Caja a cambiare quintetti e spendere due timeout. Non un gran periodo in generale, con i nordici biancorossi Jakovics e Andersson a guadagnarsi qualche applauso e poco altro. Negli ultimi secondi Cantù rimonta 5 lunghezze e pareggia: 38-38.
Q3 – Ancora bene Varese nel periodo “dispari”, con Jakovics e Strautins a menare le danze. L’ex triestino però si perde troppo spesso in difesa e Caja decide che è meglio andare con De Vico. Gli strappi biancorossi servono ad allungare ma non bastano, perché Smith ha l’ispirazione dei giorni buoni. E Scola? 7 punti nel periodo, spesso in ciabatte. C’è anche l’unico sprazzo di Douglas che dà un contributo al 62-58 della terza sirena.

Caja soddisfatto: “Abbiamo alzato l’intensità della nostra difesa”

IL FINALE

Varese si spinge fin sul +8 con un paio di assist al bacio e il canestro su rimbalzo di De Vico che vale il 68-60. Cantù si riaffida a Smith e viene premiata: la OJM resterà sempre avanti ma poco dopo il punteggio dice 72-71 con gli ospiti che falliscono il sorpasso. Un paio di buone cose di Ferrero e l’unica tripla di Jakovics riaprono il divario, Leunen prova a non far scappare i biancorossi ma non ha fatto i conti con De Vico che esplode un gran tiro da 3 e poi, dalla lunetta, fa 3 su 4 sul fallo sistematico mentre Smith, clamorosamente, fallisce due personali a partita ancora aperta. I pochi presenti se la godono, si sente gridare “Cata sü”: sarà figlio di un Dio minore, ma è sempre derby (84-77)

OPENJOBMETIS VARESE – A. SAN BERNARDO CANTÙ 84-77
(24-22, 38-38; 62-58)

VARESE: Ruzzier 5 (1-2, 1-2), Jakovics 14 (4-5, 1-4), Strautins 8 (3-5), Andersson 10 (4-4, 0-5), Scola 26 (9-18, 1-4); Morse 4 (2-6), De Nicolao (0-1 da 3), De Vico 10 (2-2, 1-4), Ferrero 5 (0-2, 1-3), Douglas 5 (0-1, 1-3). Ne: Van Velsen, Virginio. All. Caja.
CANTÙ: Smith 26 (1-2, 5-13), Procida (0-2 da 3), Pecchia 7 (1-3, 1-4), Thomas 7 (1-5, 1-2), Kennedy 9 (3-3); Leunen 11 (1-1, 3-6), La Torre 4 (2-2, 0-3), Johnson 8 (0-2, 2-5), Bayehe 4 (1-3). Ne: Woodard Lanzi, Caglio. All. Pancotto.
ARBITRI: Borgo, Boninsegna, Capotorto.
NOTE. Da 2: V 25-44, C 10-22. Da 3: V 6-24, C 12-35. Tl: V 16-22, C 21-27. Rimbalzi: V 41 (14 off., De Vico 8), C 34 (10 off., Smith 9). Assist: V 19 (Ruzzier 6), C 16 (Smith 6). Perse: V 10 (Ruzzier 4), C 16 (Thomas 4). Recuperate: V 9 (Scola, Jakovics, Andersson 2), C 6 (Johnson 2). Usc. 5 falli: nessuno. F. antisportivo: Ferrero, De Vico. Spettatori: 300 circa.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 04 Settembre 2020
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