Prima prova per le superiori, al Facchinetti rientrano gli studenti per i corsi di recupero

Ambienti sanificati, lavori in corso per nuove aule, corsa per partecipare a bandi e progetti per recuperare fondi ma mancano i prof. Sono tornati in classe gli studenti con le materie da recuperare

isis facchinetti scuola coronavirus

All’isis Facchinetti, come in tutti gli istituti superiori, sono iniziati i corsi di recupero per gli studenti che devono rimettersi in pari nelle materie in cui non hanno brillato nello scorso anno scolastico. Le porte del grande edificio a ridosso del parco Alto Milanese si sono riaperte con tanto di certificazione sanitaria che garantisce la corretta sanificazione degli ambienti.

Alcune aule e corridoi imbiancati di fresco, tre nuove classi ricavate dagli spazi “sacrificabili”, misurazione della temperatura all’ingresso e autocertificazione, mascherine indossate da bidelli, professori e studenti, banchi monoposto, distanziamento nelle aule. Mancano, però, i professori: su un organico di 170, attualmente ce ne sono a disposizione 120.

La dirigente Anna Bressan e il vice Lodovico Santoro ci tengono a sottolineare che l’organizzazione scolastica non si è mai fermata nemmeno a luglio e agosto tra bandi da non perdere, opere edili da progettare, finanziare e realizzare: «Stamattina test di proporzioni ridotte rispetto a quello che vivremo nei prossimi giorni. Ce la siamo cavata più che bene perchè c’è la collaborazione di tutti ma i problemi da risolvere sono ancora tanti».

Dal 14 settembre, però, i numeri saranno diversi: «Abbiamo 1400 studenti da gestire in entrata e in uscita – spiega la dirigente – ma siamo riusciti a ridurre a quasi zero la rotazione delle classi in modo da evitare di dover sanificare ogni volta al cambio di aula e per risparmiare minuti a favore della didattica che, probabilmente, dovrà già fare i conti con i moduli orari da 50 minuti». Non è ancora deciso se le ore di lezione verranno ridotte e le prossime riunioni con i docenti saranno esiziali per questo aspetto: «Siamo ad un bivio. Se adotteremo i moduli orari da 50 minuti dovremo comunque recuperare le ore di lezione, probabilmente al sabato mattina con la didattica a distanza perchè non si riesce a tenere la scuola aperta anche il sesto giorno».

Saranno due gli orari di ingresso: «I primi entreranno alle 8 mentre i secondi alle 9,40 – spiega la dirigente – ma dobbiamo trovare un accordo per evitare di tenere gli studenti a scuola fino ad orari che lederebbero il loro diritto a fare altre attività post scolastiche che sia lo sport o l’alternanza scuola-lavoro». Proprio per questo si sta pensando ad utilizzare il sabato mattina per recuperare le ore mancanti.

L’isis Facchinetti si è anche attrezzato per assistere gli studenti nella didattica a distanza: «Durante il lockdown siamo riusciti a prestare 40 pc e 4 sim per la connessione. Abbiamo potenziato la nostra disponibilità e quindi non ci sono scuse per non poter seguire le lezioni a distanza. Lo dico sin d’ora ai ragazzi: stop a giochini con la connessione e trucchi vari per non seguire la lezione da casa. La scuola ha messo tutti gli strumenti a disposizione, ora tocca a loro usarli bene».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Settembre 2020
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