“Dimmi chi sei e ti dirò chi è stato”: Angela Gambirasio è tornata

La scrittrice, psicologa, di Cairate ha pubblicato il suo secondo libro: analisi, semiseria, dei fattori che ci fanno diventare quello che siamo. Nel bene, nel male e nel "così così"

Generica 2020

La cairatese (meglio, di Bolladello) Angela Gambirasio è tornata, con i suoi libri graffianti e spiazzanti.

168 pagine, edito da Amazon in versione digitale e cartacea, “Dimmi chi sei e ti dirò chi è stato” è il secondo libro della Gambirasio – psicologa specializzata in counseling, alla sua seconda laurea e, nel caso specifico, “dotata di una ottobock elettrica” per muoversi nel mondo – con lo stesso ormai inconfondibile tocco: racconti autobiografici, ironici, che costringono i “bipedi” a vedere le cose in maniera un po’ diversa.

Perché, e chi ha letto il primo libro (“Mi girano le ruote”) lo sa, Angela Gambirasio è l’esatto contrario dello stereotipo della disabile: se cercate povere fanciulle remissive, dolci, buoniste e timorate di Dio, questo libro non fa per voi.

«Se invece volete conoscere una persona più simile a una Crudelia dalla lingua biforcuta, sempre in missione nella sua guerra al politically correct, allora fatevi coraggio e sfogliate le sue pagine al vetriolo – specifica infatti la quarta di copertina – In questa autobiografia Angela racconta la sua vita senza filtri: tra parenti sensitivi, kamasutra interstellare e tanta (giustificabilissima) cattiveria. Perché spesso il problema dei pregiudizi non sta nelle incapacità dei disabili, ma in quelle di chi condivide con loro questo pianeta. Quelli che lei chiama, semplicemente, “bipedi”»

Angela, cosa significa “Dimmi chi sei e ti dirò chi è stato”? 

«Il titolo si basa su una mia teoria: noi non siamo solo il prodotto delle nostre esperienze. Noi siamo il risultato di quello che le persone con cui siamo entrati in contatto ci hanno trasmesso. Sono convinta che ci comportiamo in un certo modo per emulazione di qualcuno di cui abbiamo stima, i genitori, i parenti, gli amici, oppure per reazione contraria, in opposizione a chi non ci piaceva. Noi siamo, o non siamo, i nostri genitori e non solo. Da quella strada siamo passati tutti».

Quindi il libro parla di te o di quelli che hai “analizzato” nella tua vita professionale e sociale?

«Diciamo che evito accuratamente di fare la psicologa quando parlo con qualcuno e ci riesco anche abbastanza bene. Ma, come diceva Freud, la psicoanalisi non è un paio di occhiali che puoi toglierti quando non lavori. Io sono il mio lavoro. Il libro, quindi, è una biografia di famiglia: dentro ci sono personaggi storici ed altri inventati, ma lo scopo era offrire a tutti gli strumenti per fare su di sé il lavoro che ho fatto prima di tutto su me stessa.  E non poteva mancare, tra i personaggi del libro, il “triste mietitore”: la morte con cui tutti entriamo in relazione, ben prima di averci a che fare direttamente».

Tanti spunti di riflessione ma anche molta ironia e un po’ di sano cinismo. Il libro è una copia fedele di Angela Gambirasio, si potrebbe dire

«Sì, mi è servito per mettere insieme tutti i pezzi del puzzle che mi compongono. In “Mi girano le ruote”, il primo libro, l’obiettivo era smantellare i luoghi comuni sulla disabilità, nel secondo libro si compie un passo ulteriore: offrire gli strumenti per capire come siamo diventati quel che siamo. Partendo dalle mie esperienze personali. Io, ad esempio, non posso prescindere dal fatto che avevo un nonno sciamano che raccontava di aver incontrato, un giorno, suo padre per la strada al ritorno dal lavoro e di averlo salutato dicendogli: ci vediamo a casa. Peccato che il padre fosse già morto da un paio d’ore. Forse è per quello che nel libro, scritto due anni fa, si parla già di pandemia. Sono un po’ strega e un po’ Nostradamus».

E anche femmina fatale, come dimostra la copertina del libro, frutto di un’illustratrice (@adesignerlife_): «Un po’ ritoccata, ammettiamolo, ma c’è molto di me anche lì, sulla copertina». Ma non fatevi ingannare: il libro, nemmeno in questo caso, si giudica dalla copertina. Quella che ammicca dalla sedia a rotelle scosciata e in tacchi a spillo in realtà è una “perfida psicologa” e dentro quelle pagine troverete di tutto un po’: il sale e il pepe della nostra vita, ma anche un po’ di veleno.

Angela Gambirasio
Dimmi chi sei e ti dirò chi è stato
Amazon
6,99 Kindle (ma è leggibile anche in Kindle Unlimited)
12,99 cartaceo

di
Pubblicato il 30 Ottobre 2020
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