A Fratelli di Crozza tornano anche Razzi e Nino Caianiello?
La trasmissione torna a parlare di Lombardia. Il Crozza-Razzi aveva regalato una azzeccata lettura, con tanto di canzone, dello "stile" Caianiello: "Il bello non è fare l'assessore, ma avere un front office che puoi controllar..."

«Che bravo bravo bravo ‘sto Nino Caianiello». Nell’ultima puntata l’inventiva satirica di Maurizio Crozza ha trasformato Nino Caianiello in un vero personaggio, con tanto di canzone finale che ben sintetizza l’approccio-Caianiello: stare dietro le quinte, per controllare meglio.
La puntata della scorsa settimana ha registrato il record con oltre 1,4 milioni telespettatori e il 5,8% di share, venerdì 30 ottobre alle 21:25 sul Nove “Fratelli di Crozza” torna a raccontare la “rete di corruzione che coinvolgerebbe la Regione Lombardia” (ma ce ne sarà anche per Giuseppe Conte e per Luca Zaia).
Ci sarà anche Nino? Ormai il suo nome è diventato noto al grande pubblico, dopo le due puntate di Report che gli hanno dato grande visibilità, offrendogli il modo di raccontare la sua rete di potere e le sue modalità (le “decime” sugli incarichi, gli incarichi creati ad hoc, la scelta di stare dietro le quinte e lontani dai riflettori per condizionare. «Il bello bello bello non è fare l’assessore, ma avere un front office che puoi controllar…».
Risultato ben raggiunto: del resto, quando scattarono le manette nell’inchiesta Mensa dei Poveri, qualche giornalista milanese chiese: «Mi ripete il nome?», quando in conferenza gli inquirenti fecero il nome di Nino Caianiello.
«Per me è un grande, avercene di Nin’» diceva nella scorsa puntata Crozza-Razzi. L’accostamento tra Nino Caianiello e il senatore (da anni interpretato da Crozza) non è casuale, ma s’ispira a un vero video, in cui Razzi consiglia insieme al “mullah” di «farsi i ca…i propri».
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