Luino, “Mia moglie infermiera picchiata in ospedale“

Quindici giorni di prognosi alla donna aggredita sabato notte da uno squilibrato in pronto soccorso. Il marito chiede più sicurezza

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Tornare dal turno di notte con un referto di quindici giorni e passa di prognosi per averle prese da un paziente.

Non può venir contemplato come “rischio professionale“ per un infermiere, e – è bene dirlo subito – quanto accaduto sembra più rientrare nel novero dei “casi umani“ che non della galassia della violenza fine a se stessa, che tristemente esiste anche nei pronto soccorso. Ma l’attenzione verso la materia della sicurezza sui posti di lavoro, e negli ospedali nella fattispecie rappresenta un tema.

Anzi “il tema“ per eccellenza, dal momento che le strutture sono già sovraccariche di lavoro e l’incremento di accessi previsto in questo periodo può aumentare ancora di più i rischi.

Proprio come racconta il marito della donna che ha patito una forte contusione all’emitoiace sinistro sabato scorso durante il turno come infermiera al pronto soccorso dell’ospedale di Luino.

È, questa, in realtà una storia di cronaca già raccontata sulle colonne dei giornali qualche giorno fa: si tratta dell’arresto di una persona di 46 anni di Brezzo di Bedero raggiunta dai carabinieri nella sua abitazione poiché accusata di aver minacciato gli anziani genitori con una pistola calibro 6,35 subito sequestrata, con tanto di bossoli.

Minaccia i genitori con la pistola, disarmato dai carabinieri

I carabinieri hanno chiamato l’ambulanza e l’uomo, in stato confusionale è arrivato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Luino nel cuore della notte: presa in carico al triage, prime cure e approccio col personale sanitario «ma durante il trattamento è avvenuta l’aggressione».

Successivamente l’uomo è stato fermato dal personale medico e infermieristico a fatica fintanto che i carabinieri alla fine hanno fatto scattare le manette.

«Volevo attirare l’attenzione su come in questo periodo negli ospedali si lavora sotto stress e poco protetti», ha spiegato il lettore a Varesenews.

Da tempo è attivo uno specifico dispositivo di controllo da parte dei carabinieri sugli ospedali, naturalmente anche nei plessi del Verbano, Luino e Cittiglio.

Passaggi nel cuore della notte che servono a tenere sotto controllo il più possibile la situazione. Un’attività che probabilmente vedrà un’intensificazione anche in virtù dell’arrivo della stagione fredda, quando l’ospedale rappresenta un potenziale luogo di riparo.

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Pubblicato il 29 Ottobre 2020
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