Chiusi in casa per il Covid, da rafforzare i servizi a domicilio

L'esperienza di un'intera famiglia chiusa in casa per il covid tra positivi con sintomi, dad, spesa e farmaci a domicilio, tracciabilità dei contatti: "Giornate di solitudine tra mille dubbi"

consegna domicilio cestino

Gent.ma redazione VareseNews,

Premetto che questa lettera non vuole essere un’accusa ma una sensibilizzazione dei servizi e degli enti che si occupano di prevenire e limitare i contagi da Coronavirus. Il giorno 27 ottobre vengo informato da un positivo di essere venuto in contatto dallo stesso nelle 72ore precedenti al suo tampone. Dopo la segnalazione al mio medico di base sono stato contattato dall’ATS per eseguire tampone in Ospedale del Circolo a Varese in data 29 ottobre, che è risultato positivo ( arrivato il 2 novembre). Dal giorno 27 ottobre io e la mia famiglia siamo chiusi in casa.

Fortunatamente abbiamo solo sintomi lievi (tosse, dolori muscolari e cefalea) ma abbiamo molti problemi nel reperire alimenti e farmaci. Abbiamo contattato gli assistenti sociali che ci hanno messo a disposizione numeri di gentilissimi commercianti e di una farmacia che fa consegne a domicilio. Sarebbe gradita una spesa presso un discount per chi come me è costretto a risparmiare su tutto per arrivare a fine mese ma non ci è stato possibile avere questa opzione, purtroppo non possiamo contare sui volontari della protezione civile locale per via della loro quarantena.
Ad oggi non sappiamo la data e la sede per l’esecuzione di un secondo tampone e nessuno ci ha mai contattato per la tracciabilità dei nostri contatti.

Mio figlio maggiore frequenta la quarta classe superiore in DAD. Il minore frequenta la quinta classe delle primarie. In questa classe risultano assenti dei bambini, non conosco il motivo ma spero che non siano casi simili al mio. Questa situazione mi preoccupa per il prossimo rientro ( e non so quando ) in presenza. Mi chiedo se verranno fatti tamponi rapidi ai minori per prevenire eventuali asintomatici.

Inoltre devo tutelare mia moglie che ha un’invalidità al 50% per asma e problemi respiratori.
Stiamo vivendo le giornate soli e con mille dubbi. Non possiamo nemmeno contare sull’aiuto dei nostri genitori in quanto anziani e fragili. Ci auguriamo una maggior protezione e assistenza soprattutto a chi rispetto a noi è in maggior difficoltà. Consapevole delle difficoltà e certo di dare un contributo costruttivo, ringrazio a chi ogni giorno si prodiga al massimo delle proprie possibilità.

Nicola Bortolan

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Novembre 2020
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