Sonniferi al figlio per andare al lavoro, condannata a tre anni

La donna, 46 anni ritenuta responsabile di abbandono di minore, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. Il difensore ricorrerà in appello

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«Non volevo fargli del male». È stata questa la reazione della donna nel 2016 quando gli agenti della polizia locale le chiesero conto di quel gesto pericoloso: dare del sonnifero al figlio di 10 anni per farlo dormire mentre lei era al lavoro.

Per questo gesto la donna è stata condannata dal giudice di Varese a tre anni di reclusione, ritenuta colpevole dei reati di abbandono di minore, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.

I fatti si riferiscono a quanto avvenuto quattro anni fa a Gavirate dove la donna di origini polacche era arrivata dopo il naufragio del matrimonio col padre naturale del bambino.

C’era da mantenere il piccolo e trovare un lavoro, mentre anche la relazione con un altro uomo si stava per interrompere.

Fu i questo contesto che vennero avvisati gli agenti della polizia locale proprio dall’ex compagno: gli agenti trovarono il bambino in stato confusionale, in condizioni igienico sanitarie precarie e lo portarono in ospedale dove i sanitari capirono subito che gli era stato dato del tranquillante.

Così è scattata la denuncia e l’allontanamento del figlio che si trova tuttora in una struttura protetta. Il difensore della donna, l’avvocato Luca Carignola ricorrerà in appello: «Il comportamento da madre può essere discutibile, ma l’accertamento della responsabilità in sede penale è altra cosa e sosterremo in secondo grado l’assenza di dolo. Del resto la stessa imputata ha sempre affermato di non aver mai avuto intenzione di nuocere al figlio».

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Pubblicato il 19 Novembre 2020
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