“Canestri di storia” su Instagram: Varese – Milano

Dalle leggendarie sfide tra Ignis e Simmenthal a quelle spumeggianti tra DiVarese e Tracer. Ci sono Rusconi e Kenney, un Meneghin doppio e Thompson. E poi Bulleri "dalla parte sbagliata"

Canestri di storia Varese Milano

Sono ben 181 i precedenti disputati sul parquet tra la Pallacanestro Varese e l’Olimpia Milano, rispettivamente la società con il maggior numero di Coppe dei Campioni (5) e di scudetti (28) per quanto riguarda il basket italiano.

Le due “biancorosse lombarde” si sfideranno alla ripresa del campionato (che si era fermato per la pausa delle Nazionali) nel pomeriggio di domenica 6 dicembre: teatro del match sarà la Enerxenia Arena di Masnago con contesa iniziale prevista alle ore 17,30. Per prepararci al derby, quindi, gettiamo un’occhiata alla storia: a tre fotografie che abbiamo scelto per rappresentare la lunga saga tra Varese e Milano grazie alla collaborazione (e al ricco archivio) della società del presidente Vittorelli. Le immagini sono disponibili sul profilo ufficiale Instagram di VareseNews, che trovate CLICCANDO QUI. Per rivedere le puntate precedenti, sempre su Instagram, potete ricercare l’hashtag #canestridistoria.

Cominciamo direttamente da una “scena” che profuma di leggenda: in campo ci sono le canottiere gialloblu della Ignis e quelle biancorosse del Simmenthal, i due marchi commerciali che hanno contribuito a rendere mitico il derby lombardo. A terra, con il numero 18, c’è nientemeno che Art Kenney, il pivot dalle grandi doti agonistiche che diede vita a duelli memorabili con Dino Meneghin. Nella foto c’è anche lui, Dino, e probabilmente i due sono finiti a terra insieme nella battaglia sotto i tabelloni.

Kenney è però “circondato”: davanti ai suoi occhi c’è Dodo Rusconi – varesino purosangue e playmaker della Ignis (poi sarà a lungo anche l’allenatore della Pallacanestro) – forse intenzionato ad aiutarlo, forse no. E poi si intravvede anche Manuel Raga, il messicano volante, altra icona della “Valanga Gialla” tanto cara al commendator Giovanni Borghi. Nato a Milano, all’Isola, per fare grande Varese. Quella, per altro, non è una partita normale: è infatti lo spareggio per assegnare lo scudetto, disputato il 3 aprile del ’71 al PalaEur di Roma. Finisce in gloria per la Ignis – d’altra parte… abbiamo scelto la foto per quello… – che conquista il quinto titolo tricolore vincendo 65-57. Raga fu il miglior marcatore con 18, Kenney ne mise 12 per il Simmenthal, sconfitto.

GUARDA LE FOTO sul profilo Instagram di VareseNews

Lasciamo il bianco e nero e ritroviamo – questa volta con una maglia diversa – Dino Meneghin, passato a Milano nel 1981, una cessione che fece storia. Per nostra fortuna Dino lasciò a Varese… un figlio, quell’Andrea poi capitano dei Roosters tricolori del 1999. Con il celebre pivot azzurro, nella foto, c’è un altro volto amatissimo dai tifosi di Varese, Corny Thompson. Americano, ala forte di classe 1960, Cornelius Allen Thompson giocò a Masnago per sei stagioni e insieme a Meo Sacchetti è un po’ l’emblema di una squadra bellissima e sfortunatissima, la DiVarese di Joe Isaac (che comprende anche la CiaoCrem di Sales e la prima Ranger di Sacco). Oltre a Meneghin e Thompson c’è un ulteriore campionissimo: Bob McAdoo, arrivato a Milano dopo aver vinto due titoli NBA con i Lakers e tre di miglior marcatore, sempre in NBA con Buffalo… Quella partita fu particolare: ultima della regular season 1986-87, si concluse con la vittoria della DiVarese sulla Tracer per 95-78. Isaac venne immortalato in una foto storica, con le braccia alzate, perché quel successo permise ai biancoazzurri di conquistare la regular season. Un’impresa che non bastò per il tricolore.

Dopo tanti big men, torniamo nel reparto piccoli. La terza e ultima foto è un modo per “rinfacciare” a Massimo Bulleri, l’attuale allenatore della Openjobmetis, la sua militanza all’Olimpia che aveva già avviato l’era Armani. Il “Bullo” è ritratto qui in una partita della discussa serie playoff del 2006-07; discussa perché diversi fischi arbitrali andarono per traverso ai tifosi di Varese, a partire da uno sfondamento fischiato a Holland su Gallinari che da quel giorno è apostrofato “Tania” (in onore alla Cagnotto) da tanti supporters bosini. Su Bulleri, in questa circostanza, c’è Aleksandr Capin, playmaker sloveno che giocò un buon campionato con quella Whirlpool ma poi faticò l’anno successivo fino alla cessione in Grecia. Capin è ricordato anche per un paio di episodi a margine del basket: le appariscenti tifose personali che fecero capolino a Masnago e l’incendio della sua abitazione di quel tempo, per fortuna senza conseguenze a persone.

CANESTRI DI STORIA – La rubrica in collaborazione con Pallacanestro Varese

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Dicembre 2020
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