L’appello del direttore dell’Asst Valle Olona: “La zona gialla rischia di far risalire i contagi”
La preoccupazione di chi il Covid-19 lo cura tutti i giorni nell’Asst Valle Olona non cala insieme alle restrizioni del Governo.

(foto di repertorio)
Anche il direttore generale dell’Asst Valle Olona Eugenio Porfido questa mattina (mercoledì) ha voluto essere presente alla presentazione del doppio CD di Natale lanciato dalla Fnopi (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), in favore degli infermieri colpiti dal Covid-19 e dei familiari degli infermieri deceduti a causa del virus.
Porfido si è detto orgoglioso di momenti solidali come questo, ma non bastano perchè è necessario il contributo di ogni cittadino: «Questi sono momenti importanti perché sono rivolti agli infermieri, ai medici, alle forze dell’ordine, ai volontari, a tutti coloro che partecipano direttamente o indirettamente supportandoci in queste fasi di emergenza. Ma è importante sottolineare che sono tutti soggetti che rappresentano il senso dell’istituzione che rappresenta il Paese; dunque di fianco a questo ci deve essere il senso di responsabilità dei cittadini con semplici azioni: evitare assembramenti, lavare spesso le mani, usare i dispositivi di protezione, areare i locali. Queste azioni rappresentano la vera risposta in questa fase pandemica».
E a fronte del passaggio alla zona gialla della Regione Lombardia, da domenica 13 dicembre, ci spiega: «Gli accessi in Pronto Soccorso si stanno riducendo, ma la pandemia non è scomparsa, rimane presente – ha sottolineato il direttore generale Eugenio Porfido -. Ridurre la tensione rispetto a questa situazione non può che portare inevitabilmente ad un aumento dei contagi e ad una ripresa di risalita della curva che in questa fase è piatta, ma che in qualsiasi momento può risalire. Non c’è dubbio che il non rispetto delle distanze di sicurezza porta ad un aumento dei contagi».
Dunque – continua il dg «c’è una stretta associazione tra l’aumento dei ricoveri e la riduzione delle restrizioni che vengono messe in atto dal Governo e dalla Regione; c’è una correlazione che vediamo dalla prima fase. Non avremo una sorta di “terza fase”, ma sarà una ripresa di quello che stiamo già vivendo».
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