Cannisi (Fit Cisl) contro Sieco: “Basiti dalle risposte dell’amministratore unico”
Il segretario provinciale del sindacato dei trasporti della Cisl torna all'attacco della municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti in alcuni comuni del Varesotto: "Abbiamo materiale che dimostra le nostre accuse"
Continua la polemica sulle condizioni di lavoro all’interno dell’azienda Sieco che si occupa della raccolta dei rifiuti in alcuni comuni del Basso Varesotto. Dopo le accuse del segretario provinciale della Fit Cisl Gaetano Cannisi, ieri è stata la volta dell’amministratore unico Fabio Giordani che ha replicato duramente e ha anche condiviso un documento firmato dai rappresentanti sindacali dell’azienda e buona parte dei lavoratori nel quale si afferma che le problematiche di sicurezza sollevate dalla Fit Cisl sono infondate. Cannisi ha voluto replicare con altrettanta durezza alle affermazioni di Giordani.
“Siamo rimasti basiti dalla risposta dell’amministratore unico di Sieco pubblicata sulla stampa e della lettera allegata con raccolta firme dei lavoratori promossa dalle rappresentanze sindacali unitarie aziendali Fiadel e dal responsabile della sicurezza del lavoro Cgil. Ricordiamo innanzitutto che con il verbale di intesa sottoscritto il 17/12/2020 da Utilitlia, Cisambiente, LegaCoop, Fise assoambiente e le organizzazioni sindacali FP-CGIL, FIT-CISL, UIL e Fiadel le Rappresentanze sindacali sono decadute e quindi non in diritto di rappresentare i lavoratori, solo la RLS è rimasta in carica fino alle prossime votazioni che si terranno nel giugno 2021. Ciò che ci lascia esterefatti è che la RLS (terza persona della lista promotrice della lettera) abbia firmato una cosa del genere quando il 5 ottobre ha firmato insieme ad altri 20 lavoratori una lista di 18 punti che riassumevano i problemi esistenti in Sieco. Tra i vari problemi c’erano: eccessivi carichi di lavoro distribuiti in maniera non equa, vestiario lavato male, igiene ambienti, igiene e manutenzione non effettuata ai mezzi di lavoro; argomenti trattati nel nostro articolo. C’è qualcosa che non ci torna”.
Cannisi solleva anche perplessità sulle modalità di raccolta di queste firme: «Non accettiamo ricatti per quanto riguarda la discussione sul premio di risultato, argomento ben distinto dalla safety. Ci riserviamo di inviare del materiale in nostro possesso agli enti proposti a dimostrazione di quanto da noi sostenuto nel precedente articolo che evidenzi chi sono i bugiardi. Non pensiate di intimidire i nostri iscritti in quanto la FIT-CISL li difenderà con qualsiasi mezzo di legge in suo possesso».
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