In Lombardia 50 discariche abusive o dismesse, la Regione fissa i criteri per adeguarle
La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell'assessore all'Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha approvato due delibere sulla gestione delle discariche avviate prima dell'entrata in vigore della l.r. 94/1980
La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha approvato due delibere sulla gestione delle discariche ante-norma (ovvero avviate prima dell’entrata in vigore della l.r. 94/1980), cessate, abusive e autorizzate secondo il d.lgs 36/2003, che indica le norme tecniche per i requisiti che devono avere le discariche con Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e oggi modificate dal decreto 121/2020.
La prima delibera stabilisce i criteri per finanziare gli interventi degli Enti locali, la seconda definisce come intervenire tecnicamente. Gli atti si rivolgono a progettisti ed enti competenti, come: Province, Comunità Montane e Comuni. I finanziamenti saranno assegnati con una delibera successiva.
«Regione Lombardia – spiega l’assessore Cattaneo – interviene per sistemare situazioni che da tempo erano critiche e per offrire alle Amministrazioni comunali e ai territori la possibilità di agire in modo legittimo sulle discariche ante norma. Un sostegno anche grazie ai finanziamenti che successivamente verranno erogati. Un tema che da tempo attendeva di essere disciplinato e che ora finalmente trova una normativa chiara».
Sul territorio lombardo sono presenti circa 50 discariche ante-norma e cessate, o derivanti da attività di gestione rifiuti, degli anni passati, sulle quali gli Enti locali, in quanto gestori, devono intervenire. Oppure si tratta di attività cessate per le quali non è identificabile il gestore, o ancora attività in cui il soggetto responsabile non si attiva. In questi ultimi due casi le Amministrazioni sono chiamate ad agire in via sostitutiva.
Le delibere stabiliscono criteri di finanziamento e modalità di presentazione delle istanze. Ma anche i parametri per attribuire punteggi di priorità, e modalità e tempistiche entro cui vanno programmati gli interventi. Infine, i documenti per la rendicontazione delle spese. Le risorse saranno erogate per gli interventi più critici da un punto di vista ambientale.
I criteri tecnici aiutano a chiarire i procedimenti amministrativi, così da semplificarli e migliorarne l’efficienza. Tali parametri aiuteranno ad assicurare modalità d’intervento più corrette e proporzionate sulla base delle criticità esistenti. Le Autorità competenti, che già intervengono su tali impianti, dovranno adeguare i procedimenti a quanto disposto in delibera entro un anno dal 17 marzo 2021.
Tre sono le linee di finanziamento previste, che sono state distinte per: interventi in conto capitale, interventi in parte corrente e finanziamento delle spese legali di rivalsa nei confronti dei soggetti responsabili inadempienti, in sostituzione dei quali l’Ente interviene.
«Le norme nazionali non chiariscono gli aspetti legati in particolare alle “vecchie discariche” né disciplinano quando e come si deve intervenire per la loro manutenzione – spiega Cattaneo – L’intervento si rendeva necessario per dare indicazioni chiare alle Autorità competenti».
Le modalità di finanziamento prevedono un contributo regionale tra l’80 e il 90%. È prevista una compartecipazione dell’ente locale con importi crescenti in base alla dimensione dell’ente, al fine di tutelare quelli di dimensioni minori.
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