Rubate le fototrappole nel bosco, “l’occhio digitale” dà fastidio

A Samarate sono state rubate, nei giorni scorsi, due “fototrappole”, le fotocamere digitali che si attivano al passaggio di persone davanti alle fotocellule. Strumenti utili per i controlli a distanza di aree isolate, spesso (mal) utilizzate per abbandonare i rifiuti.

Lo strumento di vigilanza a Samarate è piuttosto utilizzato, dopo un inizio non facilissimo poi avevano ottenuto risultati, consentendo di individuare in alcune occasioni gli “zozzoni” che lasciano sacchi o rifiuti edili nei vasti boschi che circondano l’abitato di Samarate, sia verso Busto che verso la valle del Ticino e Cardano al Campo.

Complessivamente il Comune di Samarate utilizza dodici fototrappole (dieci, dopo il furto), in parte proprietà dell’ente, in parte fornite dall’associazione Genieri di Protezione Civile, che le mette a disposizione della Polizia Locale.

Proprio il referente dei Genieri, Iuri Valter De Tomasi, ha dato notizia del furto delle due fototrappole, che si trovavano «nei boschi verso Cardano al Campo». I ladri hanno ben agito, per evitare di essere fotografati dalle fototrappole, che trasmettono le immagini a distanza. Forse erano persone che abbandonano rifiuti in zona, forse qualcuno che voleva vendicarsi di una multa o forse qualcuno a cui dà fastidio che ci sia un controllo sul bosco a ridosso di Cardano.

I Genieri – proprietari delle due fototrappole – presenteranno denuncia.