“Senza patente per colpa di un (dis)servizio postale”

La nostra lettrice Simona ci racconta la sua disavventura con il servizio "postapatente" tra avvisi di giacenza, pagamenti aggiuntivi inattesi, Pos che non c'è e resti che la postina non dà

Generica 2020

Storie di disservizi postali. Ancora una volta a Casciago, anche se in questo caso il postino (o meglio la postina) è responsabile solo in parte di una situazione che ha radici più profonde.

La vicenda ce la racconta Simona, residente nel comune alla porte di Varese, alle prese con il rinnovo della patente. Passata e pagata la visita di rito alla scadenza dei dieci anni, le viene comunicato che avrebbe ricevuto a casa la patente, nel giro di 2/3 giorni.

«Non conoscevo questo servizio (che si chiama proprio “postapatente”) e mi è sembrato comodo. Non sapevo a cosa sarei andata incontro, purtroppo…- racconta la nostra lettrice -. Giovedì mattina, l’11 marzo, la postina è arrivata, il campanello non funzionava, ho provato a urlare dalla finestra, ma non mi ha sentito e ha lasciato l’avviso di giacenza prima che riuscissi a raggiungerla. Colpa del citofono malfunzionante, poco male: c’è un numero verde da chiamare per concordare un secondo passaggio (perché ritirarla all’ufficio postale non si può, mi hanno detto…). Così ho chiamato e mi sono accordata per la consegna oggi, lunedì 15 marzo, ad un orario definito con la specifica di contattarmi al telefono per il problema già citato del citofono. Per precauzione ho anche appeso un foglio al campanello fuori di casa spiegando la situazione e indicando anche qui il numero da contattare».

«Bene, all’orario stabilito, sento il cane che abbaia, ma nessuno mi chiama. Esco in fretta e per fortuna trovo mia suocera che ha intercettato la postina. Ci sono riuscita, penso. Esco, e lei mi dice che ci sono 6,80 euro da pagare, (cosa che nessuno aveva specificato prima né è scritta da nessuna parte): controllo, ma non li ho giusti, ho solo 20 euro, ma lei non ha resto – prosegue Simona -. Il Pos? Non c’è, la postina non l’ha preso con sé prima di partire per il suo giro quotidiano. Il resto? Impossibile, lei non è tenuta ad avere contanti né resto, dice. Per risolvere il problema ecco l’idea della postina: “suoni ai suoi vicini e provi a vedere se qualcuno ha dei soldi da prestarle”. In piena zona rossa, con limitazioni e restrizioni…non la migliore delle idee. Risultato: non mi ha lasciato la patente, che potrò ritirare forse nei prossimi 30 giorni, quando tenteranno un altro passaggio perché non è possibile fissare un altro appuntamento. Ah, in più mi ha lasciato un altro avviso di giacenza, anzi un avviso di cortesia, sul quale non è specificato, nemmeno questa volta, alcun importo ulteriore da pagare. Un bel servizio, non c’è che dire…».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Marzo 2021
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