Festa del lavoro: per le donne la formula è smart
L'intervento dell'Avv. Caterina Cazzato – Consigliera di Parità vicaria Provincia di Varese in occasione del primo maggio

In occasione della festa del primo maggio, pubblichiamo l’intervento della Consigliera di parità vicaria della Provincia di Varese, Avv. Caterina Cazzato
La “Festa del lavoro”, ricorrenza per uomini e donne “smart”, veloci, capaci, attivi, brillanti, che di lavoro vivono e che, purtroppo, di lavoro continuano a morire,
proprio come in occasione del massacro di piazza Haymarket a Chicago nel 1886 – per rivendicare una giornata lavorativa della durata di otto ore.
Il lavoro è un diritto e un dovere, come si evince dall’art. 4 della Costituzione ed è, oggettivamente, tanta parte di una vita che, in quanto tale, senz’altro vale la pena di vivere al meglio, usando con cognizione e buon senso i mezzi che la legge fornisce per conciliare tempi personali e di lavoro, migliorando la qualità della vita.
Nella nostra società, oggi più che in passato, è necessario individuare un “collante” di impegni dedicati alla vita, alla famiglia e di tempi dedicati al lavoro: ce lo ha evidenziato prepotentemente una pandemia.
Tradizionalmente, il filo conduttore fra lavoro e affari domestici, nella famiglia italiana, era ed è la donna, la madre, che esercita quest’ importante funzione di coesione sociale, con un’opera costante, che dura una vita.
Attualmente, mercato permettendo, per lo più le madri sono impegnate anche nel lavoro, in termini di tempi e di energie, oltre che in famiglia, in casa, tutto molto
meritevole e utile ma tutto anche molto faticoso e usurante.
Ecco che le donne si sono coniugate alla formula “smart”, una modalità di lavoro più elastica, e così riescono a fare di tutto, a svolgere le proprie mansioni lavorative proficuamente, a seguire con attenzione i figli, a governare la casa, il cane e, spesso, a prendersi cura dei cari-anziani e alla fine, forse, anche di se stesse…
Quanto detto funziona senza scompensi, quando il datore di lavoro comprende il valore e l’energia di cui i propri dipendenti sono portatori, tanto da avviare una
collaborazione matura e flessibile basata su “buone prassi”, “protocolli”, “azioni positive”… meglio quando la qualità vita dei cittadini viene sostenuta attraverso i
servizi, gli asili aziendali, le mense scolastiche, i doposcuola, una buona rete di trasporti… con attenzione e cura per i bambini e per gli adolescenti…in un Paese
all’avanguardia.
Forse il Primo Maggio può ricordare a tutti che è necessario impegnarsi seriamente per conquistare punti in civiltà o per difenderla dagli attacchi miopi che subisce.
Avv. Caterina Cazzato – Consigliera di Parità vicaria Provincia di Varese
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