In riva al lago a Maccagno c’è il “museo delle piccole cose”
È nato dall’attività di un gruppo di famiglie che partecipa ad un progetto educativo parentale. Con la ripresa delle lezioni, anche questa realtà tornerà a vivere

L’albero morto sulla passeggiata diventa l’assaggio di un museo a cielo aperto dove i rami servono per appendere strisce di tessuto colorate messaggi e lavoretti disegnati a mano, coi toni della primavera che arriva.
La ringhiera del lungolago si trasforma allora nel muro di un immaginario Louvre dove però le opere sono vere perché realizzate dall’immaginazione dei “Bimbi del Bosco“, progetto educativo parentale che comprende 18 famiglie fra Valcuvia e valli del Luinese.
Ci sono i sassi dipinti, i contorni delle manine disegnate che stanno lì a dire “eccoci, siamo noi, i bambini di Maccagno, e siamo vivi“: un messaggio non da poco, in questo preciso momento attraversato dall’umanità.
L’idea è venuta agli educatori e ai genitori che hanno aderito al progetto “riprendiamoci la strada” che ha lo scopo di avvicinare i più piccoli – parliamo di scuola dell’infanzia, dai 3 anni in su – al dialogo col territorio.
Una delle tante attività che si è fermata per via del lockdown, tuttavia mantenuta “al minimo“ durante il periodo di stop alle lezioni che non ha impedito a qualche bimbo di posare oggetti frutto di lavoretti di casa per mantenere viva l’attività di quello che è stato dagli stessi artisti in erba ribattezzato come “museo delle piccole cose”: insieme a mamma e papà una veloce boccata d’aria o una piccola passeggiata al sole dietro casa e si lasciava un pensierino al mondo.
«È uno spazio in cui abbiamo voluto raccogliere diversi pensieri creativi, di condivisione, bellezza, rinascita in dialogo con chi frequenta il bellissimo lungolago. L’allestimento di sassi e legni colorati dai bambini, l’esposizione di piccoli tesori naturali osservabili con una lente, una ringhiera tessuta di lana colorata, un albero morto che torna a vivere, un ondometro, cianometro per dialogare con gli elementi naturali e del paesaggio», dicono i genitori.
La zona del paese dove è stato allestito il museo delle piccole cose si trova nella passeggiata che costeggia il lago dal porticciolo di Maccagno inferiore proseguendo verso l’imbarcadero.
«L’invito è quello di soffermarsi sulle sfumature della realtà, osservare i particolari come fanno i bambini. Anche nei giorni più difficili si possono cogliere segnali di bellezza», spiega Eliana Storaci, una delle educatrici.
Da domani, mercoledì 7 aprile, con la ripresa delle lezioni, anche il museo delle piccole cose tornerà a vivere.
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